Mentre si contano ancora i morti del folle attentato di Nizza, l’ombra dell’odio si è spostata nella Bassa Franconia, nell’operosa Wuerzburg, dove un ragazzo afgano di 17 anni ha aggredito attorno alle nove di ieri sera, improvvisamente, un gruppo di persone in un treno regionale con un’ascia e un coltello. Secondo un portavoce del ministero dell’Interno bavarese, avrebbe gridato «Allah Akbar» prima di sferrare l’attacco ai passeggeri. Per questo viene accreditata la pista islamista. Tale ormai l’impossibilità di respirare, tra un attacco e un altro, che la stessa polizia ha fatto confusione, ha fornito versioni contrastanti sui feriti, contandone in un primo momento ventuno, correggendo poi il tiro, fornendo un bilancio definitivo nella notte di tre feriti gravi e uno lieve e 14 passeggeri sotto choc. Verso mezzanotte il ministro dell’Interno Joachim Herrmann (Csu) ha fornito qualche dettaglio in più sulla dinamica dell’attacco. E ha confermato le in discrezioni che circolavano dai primi minuti dopo l’attentato: l’aggressore è stato ucciso dalla polizia.