“A Gela – si legge in un Comunicato del Popolo dei Forconi – daremo 1500 posti di lavoro, realizzeremo una nuova diga, faremo nascere un nuovo porto più moderno e ci impegniamo col nostro candidato per la nascita di due musei, uno archeologico ed uno industriale, rilanceremo l’agricoltura Gelese in tutto il pianeta. Non è il programma di Cetto La Qualunque è il programma dei Forconi per le prossime elezioni amministrative. Non costa molto prendere per i fondelli l’elettorato e considerato che a trenta giorni dalle amministrative lo fa il Presidente della Regione con le solite promesse, quanto meno per par condicio non vediamo il motivo perchè non dovrebbero provarci i Forconi”.
“Eravamo li al porto di Gela ad aspettarlo e finalmente Crocetta – si legge ancora nel comunicato – con un corposo comunicato stampa, è approdato con la sua nave ENI stracolma di promesse per i Gelesi, ai quali, ancora una volta si chiede di firmare una cambiale in bianco come se il tempo si fosse fermato agli anni ottanta, barattando una promessa di lavoro con l’impegno per un voto. Avete firmato quel protocollo con l’ENI ?? Attuatelo subito, prima del 31 Maggio.
Ed invece no, nulla di nuovo, gli stessi che quando erano all’opposizione si stracciavano le vesti oggi utilizzano lo stesso disgustoso metodo di sempre, da loro tanto contrastato. I rottamatori formati alla scuola dei rottamati.
Legalità è anche applicazione dell’etica e se non è illegale promettere posti di lavoro a trenta giorni dal voto è quantomeno eticamente riprovevole.
Si vota in cinquanta comuni ma i Forconi hanno scelto di partecipare solo a Gela con un obiettivo: questo metodo, applicato qui come in tutta la Sicilia, deve perdere le elezioni. Abbiamo tre avversari: il DNA dei siciliani, la fame di lavoro e la credulità popolare.