La polizia di Caltanissetta ha eseguito 21 ordinanze di custodia cautelare contro esponenti delle famiglie mafiose Rinzivillo ed Emmanuello. Le persone arrestate sono indagate per associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed alle estorsioni. L’operazione ha permesso di ricostruire i nuovi assetti di cosa nostra gelese e, ancora una volta, sono stati decapitati i vertici mafiosi, essendo stato individuato il “reggente” della famiglia di Gela, oggi arrestato.

Le indagini sono state avviate sulla base delle dichiarazioni di alcuni imprenditori gelesi che, nel 2014, hanno collaborato con gli investigatori grazie anche al supporto dell’associazione antiracket di Gela. Gli imprenditori hanno segnalato le intimidazioni, da parte di alcuni membri del clan, tese ad estrometterli dal mercato del recupero di materiali plastici e ferrosi presso le serre dell’agro gelese, nelle quali la consorteria mafiosa aveva anche imposto il servizio retribuito della “guardiania”. Cosa nostra gelese, inoltre, aveva dato vita ad un fiorente traffico di stupefacenti, che serviva a sostenere l’associazione, forte anche dell’alleanza con membri della “stidda” ragusana