Per quanto possa essere vero che i principali siti d’informazione hanno distorto una notizia vera fino a renderla in parte falsata, il fatto sussiste e per alcuni aspetti a me non piace. Durante il G7 in Germania il premier italiano è stato accolto dalle note di “Azzurro”, la celebre canzone popolare scritta da Paolo Conte ed interpretata da Adriano Celentano. Questo è un fatto. Non è stato un trattamento “sui generis”, né si è trattato di un’umiliazione per il Belpaese. Su questo ci sarebbe da discutere. Altro dato di fatto: tutti i capi di governo sono arrivati in Baviera al ritmo delle canzoni rappresentative che, per una volta, hanno sostituito gli inni. Scelta a mio avviso sbagliatissima.
Pur se devo riconoscere che in parte la realtà è stata distorta, non siamo di fronte all’ennesimo cortocircuito mediatico. Ora lasciando perdere il protocollo, ho sentito e visto l’arrivo del premier inglese con una canzone realmente rappresentativa di quel Paese. La canzone che li rappresentava era, comunque, di peso e praticamente poteva a tutti gli effetti sostituire un inno proprio di una Nazione. Onestamente, per quanto la canzone “Azzurro” sia tra le canzoni italiane più belle, non ha, e a mio parere non può avere, lo stesso valore di un inno nazionale e non può neanche ambire a sostituire un inno nazionale.
Personalmente avrei voluto sentire il “Nessun dorma” di Giacomo Puccini. In un inno o in qualcosa che ambisca a sostituirlo si deve riconosce un intero popolo, in una canzone solitamente si riconoscono solo quelli che amano quella canzone. Poi mi chiedo che senso abbia sostituire l’inno, che è una cosa seria, con una canzonetta, sia pure famosa? La scelta della canzone è dipesa dagli italiani o l’hanno scelta autonomamente i tedeschi? Comunque alla fine dobbiamo ritenerci fortunati perché dopo “Mani pulite” e “Mafia capitale” potevamo essere accolti con “In questo mondo di ladri” di Antonello Venditti. Ad onor di verità, comunque, voglio evidenziare che con tutti i problemi che ha l’Italia, penso che la questione “musica con la quale accogliere il premier”, se pure degna di commento, si trovi in fondo alla lista dei nostri problemi reali.