E’ un paradosso (per non usare un’altra parola). Il fatto è questo: Sky riceve regolarmente la raccomandata con la quale un cliente disdice il contratto. Ma dal momento che non si tratta di una raccomanda con ricevuta di ritorno (anche perchè è on line e quindi la ricevuta le Poste la danno direttamente all’utente nella sua casella della posta inviata) considera nulla la comunicazione a continua a prelevare il canone dalla carta di credito. Non si premura neanche di far sapere al cliente che l’operazione non è regolare, pur avendo letto la raccomandata e avendola regolarmente ricevuta. L’operatrice telefonica contattata direttamente si limita a dire che la procedura non è regolare e che pur avendo la raccomandata (con la relativa comunicazione) la disdetta non è stata presa in considerazione.
Morale della favola, per oltre un anno e mezzo Sky ha continuato a prelevare il canone pur non fornendo alcun servizio (la parabola e il relativo decoder erano stati disattivati dal cliente). Tutto questo per un eccesso di “sospetta” burocrazia che davvero risulta incredibile per un operatore privato che, guarda caso, quando si tratta di far recedere dal contratto, si affida alla vecchia raccomandata cartacea, senza neanche pensare ad una procedura on line. Tutto questo lascia veramente interdetti. E fa pensare che, dietro questa procedura (e dietro la burocrazia) non si nasconda altro che l’obiettivo di rendere più difficile la disdetta per continuare a prelevare il canone. Forse, l’Autorità della Concorrenza, i Consumatori e tutte le altre istituzioni ed enti che si occupano di difendere gli utenti potrebbero sollevare qualche dubbio.