In un periodo di crisi è davvero un delitto non spendere le risorse messe a disposizione dell’Ue. In un focus la SVIMEZ mostra come l’ammontare complessivo di risorse disponibili per la coesione al Sud – tra Fondi strutturali, cofinanziamenti; Fondo per lo Sviluppo e Coesione e Piano di Azione Coesione – sarebbero 13,6 miliardi di euro per il 2014 e 17,4 per il 2015. Se per ipotesi si riuscissero a spendere tutte le risorse tecnicamente disponibili l’impatto potenziale sul Pil nell’area sarebbe nel 2014 dell’1,3%, invertendo così la tendenza da negativa a positiva (e significativo sarebbe anche l’impatto sul Pil nazionale, +0,4%).
Quanto all’occupazione, il miglior utilizzo delle risorse disponibili comporterebbe, sempre secondo stime SVIMEZ, 34.400 posti di lavoro in più al Sud nel 2014 e 82.400 nel 2015, per un totale di 116.800. A livello nazionale i posti di lavoro creati sarebbero 43.700 nel 2014 e 103.300 nel 2015. Si tratta, tuttavia, di una simulazione che non sembra confermata, nonostante gli sforzi di accelerazione, dall’andamento reale in termini di capacità di spesa. In ogni caso, si legge nello studio, “la perdita di reddito e occupazione implicita in questa insufficiente capacità di programmazione, e conseguentemente di spesa, appare decisamente significativa, specie all’interno di una congiuntura così negativa nelle regioni meridionali”.