La Fondazione con il Sud contro lo sfruttamento del lavoro. Arriva uno stanziamento di 3,5 milioni di euro a sostegno di interventi capaci di arginare il fenomeno dello sfruttamento e valorizzare il lavoro come strumento di integrazione degli immigrati nelle comunità di adozione.
“A partire dagli anni Duemila, infatti -come spiegano dalla Fondazione- si è¨ verificato un consistente fenomeno di crescita del numero di immigrati nel nostro Paese, con oltre il 300% di incremento della popolazione residente e lavorativa. Nel solo 2013 la popolazione straniera residente in Italia è aumentata di oltre 334 mila unità con un +8,2% rispetto all’anno precedente”.
L’incremento della presenza di stranieri, spesso associato a un peggioramento delle opportunità occupazionali degli italiani, in realtà , può rappresentare una preziosa risorsa per la crescita del Paese. Più¹ che in altri Stati, in Italia la presenza degli immigrati costituisce un sostegno per l’economia: tra i Paesi dell’eurozona, infatti, l’Italia è l’unico dove il tasso di occupazione dei lavoratori extra-Ue supera i valori medi riferiti al totale della popolazione e, inoltre, negli ultimi anni, l’imprenditoria straniera ha mostrato un tasso di crescita impressionante. (segue)Alla fine del 2012 gli immigrati imprenditori in Italia, in termini assoluti, erano 232.668, con un incremento del 39,2% rispetto al 2007. Nello stesso periodo, le regioni del Sud si sono trasformate sempre più¹ da aree di passaggio in zone dove permanere e risiedere, trovando inserimento abitativo e lavorativo, sia pure precario o sommerso, in un contesto di grande fragilità economica e sociale che accresce il rischio di esclusione.
È in particolare in queste situazioni di vulnerabilità che si innestano fenomeni di sfruttamento lavorativo che, nei casi più¹ gravi, sfociano nel traffico internazionale di esseri umani e nel lavoro forzato. Lo sfruttamento lavorativo, che può² svilupparsi particolarmente in determinati settori economici come quello agricolo, dell’edilizia e del lavoro domestico, è un fenomeno ancora sottovalutato e scarsamente contrastato, ma è anche la forma di schiavitù¹ moderna più¹ diffusa e meno percepita, anche perché si manifesta in modo sommerso, in contesti difficilmente monitorabili.
La Fondazione promuove dunque l’Iniziativa Immigrazione per avviare “progetti speciali e innovativi” che valorizzino il lavoro come strumento di integrazione degli immigrati. La prima fase, fino al 3 luglio, prevede la presentazione di “idee” innovative da parte del non profit meridionale, da associazioni e organizzazioni di immigrati. Le migliori su contrasto allo sfruttamento e promozione del lavoro potranno trasformarsi in progetti concreti.