San Silvestro di fiamme e panico nella tendopoli di San Ferdinando. E’ l’ennesimo rogo nel ghetto dove vivono centinaia di persone, per lo più di origine africana, impiegate come manodopera nella raccolta degli agrumi nella piana di Gioia Tauro.
Fortunatamente, questa volta non ci sono state vittime. Soltanto un mese fa, il 2 dicembre, nella stessa tendopoli il fuoco aveva ucciso un migrante giovanissimo. Non aveva nemmeno 18 anni.
I Vigili del fuoco arrivano in tempo per evitare una tragedia. Il ricordo di quanto accaduto un mese fa è però ancora vivo. Anche per questo, tra i 240 migranti che vivono tra le baracche, delusione e rabbia si nascondono a fatica.
La prefettura temporaneamente ha spostato gli sfollati nella nuova tendopoli proprio di fronte a quella vecchia. Ed è stato deciso di intensificare la vigilanza.
“Gia’ nell’immediatezza dell’incendio – e’ detto in un comunicato della Prefettura – i funzionari si sono recati sul posto ed hanno provveduto al trasferimento presso la nuova tendopoli dei quaranta cittadini extracomunitari che alloggiavano nelle baracche distrutte. Nel contempo , sono state promosse le iniziative ritenute necessarie per venire incontro alle loro prime esigenze. Anche nella prima mattinata di oggi funzionari e dirigenti della Prefettura sono intervenuti alla baraccopoli e alla tendopoli per verificare le condizioni alloggiative dei migranti ed adottare le misure necessarie per affrontare eventuali criticita'”. “Nel corso della riunione tecnica – e’ detto ancora nel comunicato – sono state disposte una serie di attivita’ per la sistemazione alloggiativa. Si e’ gia’ iniziato a verificare la possibilita’ di accogliere i migranti, per i quali ricorrano i presupposti di legge, nei progetti Sprar ed e’ stato inoltre disposto l’allestimento di altre tende. E’ stato decisa, infine, una intensificazione dei servizi di vigilanza in quell’area. Da un monitoraggio effettuato dalla Questura di Reggio Calabria si ribadisce che gli extracomunitari presenti nell’area in questione sono circa 1650”.