In occasione della Festa dei Fiori in programma ad Acireale, domenica prossima, 28 aprile, alle ore 10, il Consorzio Il Nodo di Catania, in collaborazione con il club Rotary di Acireale, consegnerà le chiavi del nuovo orto degli odori, realizzato all’interno del cortile di via Padri Filippini, un’antica proprietà della Confederazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri, dato in locazione al comune di Acireale.
Alla cerimonia di consegna parteciperanno il sindaco di Acireale, Stefano Alì, il presidente del Consorzio Il Nodo, Fabrizio Sigona, il presidente del club Rotary di Acireale, Antonio Borzì, il sindaco del comune di Caulonia, (Reggio Calabria) Caterina Belcastro. Interverrà il “Global Chorus Intregration Project” dei progetti SPRAR di Caulonia e Benestare.
L’iniziativa “semi d’integrazione, orto sociale urbano” rientra tra le attività progetto SPRAR MSNA Acireale, e giunge a conclusione di un laboratorio professionalizzante di arredo e riqualificazione di aree a verde per tecnici degli orti urbani che ha coinvolto 14 minori non accompagnati e neo maggiorenni, ospiti delle strutture di accoglienza del Consorzio Il Nodo, e che in quasi sei mesi di lavoro, ha permesso di bonificare un’area di 400 mt2, in totale stato di abbandono. All’interno dell’area sono state piantate oltre 60 varietà di piante aromatiche, permettendo non solo di restituire alla collettività un bene che potrà essere utilizzato per visite guidate di scolaresche e turisti, attraverso un percorso realizzato con l’ausilio di cartelli esplicativi, ma anche di effettuare un tirocinio formativo rivolto a giovani stranieri, sotto la guida di tutor e la supervisione di tecnici, che ha concentrato ogni elemento utile dal punto di vista teorico/normativo e formativo/pratico, dando la possibilità di godere di apprendimenti e saperi poi spendibili.
“L’idea è quella di una “formazione” al lavoro– anticipa il presidente del Consorzio Il Nodo Fabrizio Sigona – grazie alla quale i giovani stranieri possono essere messi nelle condizioni di arrivare alla maggiore età sapendo fare. Una scuola che sia officina di apprendimento, con un doppio valore: imparare i rudimenti del settore ma anche capire come prendersi cura di spazi comuni. Il bello diventa opportunità, condivisione, strumento, luogo di “cura” e speranza”.