Sequestro per equivalente fino alla concorrenza di 14 milioni di euro di beni delle Ferrovie Sud-est da parte dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Bari richiesto al pm Isabella Ginefra. L’operazione, riferiscono gli inquirenti, nasce nell’ambito di un’inchiesta, avviata nel 2009, su una presunta truffa ai danni della Regione Puglia, con sospette tangenti, nell’acquisto all’estero di treni e carrozze. FSE logo Secondo quanto riferito dai finanzieri la richiesta è contenuta nell’informativa finale consegnata al magistrato, che ora valuterà se chiedere il sequestro.
“La somma di 14 milioni di euro – si legge nella nota – comprenderebbe 11 milioni di provvigioni pagate per l’acquisto di 27 treni Atr-220 e 2,8 milioni di contributi regionali, che sarebbero stati percepiti indebitamente per le carrozze tedesche di seconda mano.” Cinque sono in tutto gli indagati tra i quali figurerebbe anche l’amministratore unico di Ferrovie Sud-Est, Luigi Fiorillo, per i quali si ipotizzano i reati di truffa aggravata, abuso d’ufficio e corruzione.
Il magistrato, Roberto Scarpinato, nel corso di una intervista andata in onda su Rainews 24, ha riferito in generale sul fenomeno corruzione a “rischio penale zero. La corruzione – ha spiegato Scarpinato – costa all’Italia circa 60 miliardi di euro. Il dato suggerisce che non ci possiamo permettere di mantenere la corruzione. Spending review, dunque, su corruzione, prevedendo la prescrizione speciale come nei reati di mafia.”