Dieci giorni di pausa nel bel mezzo del mese di dicembre, un numero di sedute saltate che – al netto dell’Immacolata, dei sabati e delle domeniche – ammonta a cinque, pari a qualche centinaio d’ore di riposo. E vero che quando in commissione Bilancio si discute la legge di Stabilità, l’aula a Montecitorio viene sospesa. Per prassi. Però quest’anno c’è un’emergenza: le 29 fumate nere per eleggere i tre giudici della Corte Costituzionale e l’impegno a votare a oltranza, partito proprio dai presidenti delle Camere, Laura Boldrini e Pietro Grasso. I 5Stelle, Sel e Fratelli d’Italia in conferenza dei capigruppo la settimana scorsa hanno aperto lo scontro: no a incrociare le braccia in questo momento. Questione di opportunità, lasciamo perdere le vacanze. Sono stati battuti. «Ad oltranza, sì… la prossima volta, c’è sempre una prossima volta. Questa è una pausa ferie che si doveva evitare».