Un «consolidato sistema corruttivo» al Comune di Castel Volturno (Caserta), imperniato sul dirigente e i dipendenti dell’Ufficio Tecnico e con la complicità della Polizia Municipale e professionisti privati. Un sistema in cui permessi e autorizzazioni amministrative erano oggetto di un vero e proprio mercimonio, dalle tradizionali mazzette ai viaggi, dalle forniture di cibo alle prestazione sessuali consumate direttamente nei locali del Municipio. È quanto ipotizza l’indagine della Procura che ha portato sei persone agli arresti, tra cui il dirigente dell’Utc Carmine Noviello e il dipendente Antonio Di Bona, il primo ritenuto figura centrale del sistema illecito.