LEGALMENTEUna lettrice del Sudonline.it chiede cosa sono i contratti di convivenza tra partners e come stipularli

Spesso le persone chi domandano cosa siano i contratti di convivenza  e di come questa fattispecie possa essere disciplinata sotto il profilo patrimoniale.

Un numero sempre più alto di cittadini chiede, infatti, di tutelare alcuni diritti con specifico riguardo a quelle forme di convivenza non ancora riconosciute dalla legislazione Italiana.

Le cosiddette  famiglie di fatto sono invero indicative di un avvenimento che vede l’unione tra due soggetti non ufficializzata nel matrimonio e che pertanto si sostiene unicamente sulla naturalezza e semplicità dei comportamenti dei conviventi, essendo comunque presenti all’interno della vita in comune i caratteri importantissimi e sostanziali tipici di una unione coniugale;

Anche le unioni omosessuali di cui tanto oggi si discute in ragione delle numerose notizie di tutti i giorni circa Comuni che registrano detti matrimoni, Prefetti che per contro li annullano ed ancora Tar che li ripristinano ….. indicano palesemente che la materia in oggetto necessiterebbe di una precisa regolamentazione con una legge ad hoc per la disciplina dei diritti e dei doveri dei componenti della coppia.

Inoltre nel Mezzogiorno vi è una  forte diffusione delle famiglie di fatto e nello specifico sono proprio le convivenze “more uxorio” tra partners celibi, nubili o coppie gay ad ulteriormente evidenziare il bisogno – sulla base di una crescente richiesta – di una normativa specifica.

Allo stato della vigente legislazione,  manca una dottrina inerente alla disciplina dei rapporti personali e patrimoniali tra i conviventi di fatto, nonostante prima la Corte costituzionale nel 2010 e poi la Corte di Cassazione nel 2012 abbiano richiamato la politica a riconoscere ed inquadrare le coppie di fatto, anche omosessuali, nell’ambito delle formazioni sociali rilevanti ex art. 2 Cost.

In assenza, ad oggi, di un intervento regolatore del Governo, siamo Noi Mediatori abilitati dal Ministero della Giustizia a dare una prima ed effettiva risposta alle suddette istanze proprio attraverso la stipula di contratti di convivenza,  intervenendo con un rimedio chiaro per quella moltitudine di persone che chiedono una consulenza soprattutto per regolamentare gli aspetti patrimoniali delle relazioni affettive non coniugali.

Attraverso i contratti di convivenza che meticolosamente predisponiamo secondo le norme di legge previste dall’ordinamento vigente, si possono disciplinare contrattualmente diversi aspetti patrimoniali relativi alla convivenza nelle famiglie more uxorio, prendendo come riferimento la prassi giurisprudenziale e le numerose sentenze intervenute in favore delle coppie di fatto.

Oggetto di disciplina sono in particolare: l’abitazione, la contribuzione alla vita domestica, il mantenimento in caso di bisogno del convivente, il contratto d’affitto, la proprietà dei beni, giungendo perfino ad organizzare un regime di comunione o separazione dei beni.

Con il testamento si possono prevedere anche eventuali clausole a favore del convivente more uxorio, appunto,  ovvero l’assistenza in caso di malattia attraverso la designazione dell’amministratore di sostegno.

E’inoltre possibile tutelare a livello contrattuale la parte debole all’interno della famiglia di fatto. I contratti di convivenza non potranno invece risolvere le questioni legate ai figli ed all’eredità in assenza di una legge specifica sulle coppie di fatto e sulle coppie omosessuali. Così come manca la possibilità – sempre a causa di un vuoto legislativo che la giurisprudenza non può colmare – di garantire i figli delle coppie omosessuali, normalmente figli biologici di uno dei partners.

Dunque, porte aperte alla cittadinanza del mezzogiorno d’Italia per fornire approfondimenti sul tema delle convivenze, a tale scopo basta scrivermi sull’indirizzo mail ilsudonline@gmail.com  indirizzando la posta alla rubrica legale e nel caso verrete contattati per un appuntamento anche privato per illustrare gli aspetti patrimoniali che i conviventi possono disciplinare, nel rispetto della legge Italiana, attraverso i contratti di convivenza.