L’Inps giura che è tutto pronto per accogliere le domande del reddito di cittadinanza. Significa che i moduli per fare richiesta saranno disponibili da domani. L’Istituto di previdenza assicura anche che i sistemi informativi che dovranno dialogare con le Poste sono già pronti. E funzionano. Insomma, chi farà domanda dal sei marzo in poi, prima data utile, dovrebbe vedersi accreditare dal prossimo 15 aprile il sussidio sulla postepay che sarà distribuita dai 12 sportelli della società pubblica. Maè anche vero che una serie di nodi non sono ancora stati sciolti. C’è, per esempio, ancora aperta la questione dei “navigator”, i tutor che dovrebbero aiutare i beneficiari del Reddito a trovare un lavoro. Sulla loro assunzione, per la quale sarà necessaria l’intesa con le Regioni, non ci sono ancora schiarite. Senza i navigator verrebbe meno una delle due gambe del progetto del reddito di cittadinanza, quella che lo rende una politica attiva. Per i disastrati Centri per l’impiego sarebbe impossibile gestire un afflusso di un paio di milioni di persone. Così come problemi ci sono al livello dei Comuni. La verifica del requisito dei 10 anni di residenza appare complicato con le banche dati che non dialogano tra di loro. Senza contare che le strutture non sono preparate nemmeno a gestire l’impiego in lavori socialmente utili dei beneficiari, in attesa che questi ultimi trovino un’occupazione. Ed ancora. Il sussidio partirà probabilmente senza poter contare sull’aiuto dei Caf, ancora senza una convenzione, dovendo contare solo sugli sportelli postali. Che però non avranno personale dedicato. La macchina, insomma, non pare perfettamente oliata.