L’ex ilva di taranto gestita da Arcelor Mittal è una“fabbrica insicura” e gli operai tornano a bloccare le strade del capoluogo ionico per chiedere al governo un intervento deciso. Non sono le imponenti manifestazione del 2012 quando 8mila tute blu scesero per strada, su spinta dell ’azienda guidata allora dai Riva, per contrastare l’a zi on e della magistratura che sequestrò l’area a caldo. Oggi è l’in certezza a generare la reazione dei lavoratori. Otto anni fa la paura di perdere il lavoro aveva infiammato la protesta contro giudici e ambientalisti, ma stavolta sono i nuovi padroni, che stanno fermando gli impianti un pezzo alla volta, a scatenare esasperazione. Oggi i lavoratori saranno in presidio davanti alla portineria C, per impedire il passaggio delle merci, e giovedì 24 si autoconvocheranno a Palazzo Chigi, a Roma. Inoltre, sempre per il 24 “viene proclamato lo sciopero dei lavoratori di ArcelorMittal, dell’appalto e di Ilva in amministrazione straordinaria a partire dalle 7 e per 24 ore sulla durata di ogni turno di lavoro. “La totale assenza di risposte da parte del Governo – sottolinea Francesco Brigati della Fiom Cgil – sta contribuendo pesantemente ad alimentare un clima di esasperazione”.