Alfredo Taglialatela
Molta confusione e sgomento sulla iniziativa di Cappato nell’accompagnare DJ FABO, all’anagrafe Fabio Antoniani anni 39, per consentirgli di sottoporsi a suicidio assistito vietato dal nostro ordinamento.
Trattasi di suicidio assistito, eutanasia o rifiuto di accanimento terapeutico? In assenza in Italia del testamento biologico si aprono voragini di crisi di coscienza con un’opinione pubblica divisa , confusa, disorientata.
Chiariamo: EUTANASIA avviene quando il medico che decide da solo o su invito del paziente; altro é il TESTAMENTO BIOLOGICO che è un diritto del malato che sceglie prima, come qualsiasi testatore il suo destino, consapevolmente e coscientemente attraverso la sua volontà liberamente e ponderatamente.
Io ritengo sia ora che anche in Italia venga legiferato sul “testamento biologico” secondo coscienza. Potrebbe essere indicativo quanto deciso dal Parlamento tedesco nel 2009 che varò una legge basata sull’ autodeterminazione, prevedendo anche l’ipotesi che, qualora il paziente non fosse in grado di poter decidere da solo, l’assistenza di un “FIDUCIARIO” (amministratore di sostegno) e del medico curante . Il principio base è che un maggiorenne nelle sue piene facoltà mentali e di autodeterminazione può decidere prima se , in casi del genere, intenda sottoporsi a esami, cure e interventi medici che si appalesano “inutili”.
Tale dichiarazione testamentaria è sempre revocabile!
Nel caso, inoltre, di un incidente improvviso e devastante che rende il soggetto nella impossibilità di decidere, subentrano le due figure sopra indicate che valuteranno insieme l’entità del danno irreversibile senza dubbi , la volontà espressa dal malato nella dichiarazione testamentaria , le componenti etiche e religiose del paziente e altri princìpi di valore personale dello stesso.
Soprattutto con l’ascolto anche dei parenti stretti del paziente valuteranno coi medici il livello dello stato “terminale” e l’inesistenza assoluta di speranze di guarigione.
Percorso pieno di ostacoli etici, religiosi, umani e sociali ma solo con una forza di coscienza cosciente si può rispettare la dignità di una persona fino alla fine della sua esistenza.