di LAURA BERCIOUX
Sono terminate da poco le riprese di un nuovo film che racconta un paese del Sud Italia. E’ la storia di due donne che cercano, attraverso il lavoro, un riscatto della loro condizione sociale. Cercano l’amore della vita e gli affetti familiari. DUE EURO L’ORA, è il titolo del film che è stato girato interamente a Montemarano, in Irpinia. La regia di Andrea D’Ambrosio segna il debutto del regista come opera prima. con un cast decisamente di pregio: Peppe Servillo, Chiara Baffi e, per la prima volta sulla schermo la giovanissima Alessandra Mascarucci, la bravissima Antonella Morea. Con la partecipazione straordinaria della top model italoucraina Alyona Osmanova e la partecipazione di Paolo Gasparini e Virginia Da Brescia e al suo primo debutto sul grande schermo, il piccolo Gabriele D’Aquino. Il produttore esecutivo è Maurizio Fiume.
Il film è prodotto da Enzo Porcelli per Achab Film in collaborazione con MIBACT e RAICINEMA. Il film racconta un paese del Mezzogiorno che stenta a crescere, le vite di due donne distanti per anni, esperienze e interessi si incontrano per caso. Rosa è una ragazzina di 17 anni, recalcitrante e aggrappata a un amore adolescenziale che la porta lontano da tutto. Gladys di anni ne ha 35, è tornata dal Sudamerica con un pugno di mosche in mano, è nubile e si rompe la schiena a lavorare perché ha rinunciato a tutti i suoi sogni. In una fabbrica decadente e claustrofobica, vessate da un datore di lavoro rozzo e manesco, Rosa e Gladys confezionano felpe e capi di abbigliamento in maglia. Tutto per due euro l’ora. Sullo sfondo della vita del paese, tra bar, gratta e vinci e lavoratori precari, Rosa e Gladys tornano a sperare, a ridere, ad amare. Un incendio, però, le sorprenderà in un giorno come tanti. Nel cast Paolo Gasparini, Alyona Osmanova, Massimo De Matteo, Virginia Da Brescia, Davide Schiavo, Patrizia Di Martino, Marianna Mercurio, Lorenza Leone,Peppe Miale.
“Dopo i rifiuti di ‘Biutiful Cauntri’ – afferma il regista Andrea D’Ambrosio – racconto il lavoro, soprattutto quei lavori che si è costretti a fare per le condizioni di disagio e di difficoltà che vive il sud e ormai l’intero paese. Ho scritto questa storia insieme a Donata Carelli, dopo la morte in un materassificio di due operaie, di cui una era minorenne. Abbiamo preso spunto da questo episodio per raccontare una storia universale che possa dare anche una speranza a chi insieme al lavoro cerca una vita diversa. In questo mio primo lungometraggio c’è il lavoro di anni, ci sono porte in faccia e il sacrificio di un cinema sempre più difficile da fare, c’è il percorso fatto coi miei documentari e per me – dice D’Ambrosio – esordire con un produttore come Enzo Porcelli, che ha prodotto i film di Manoel de Oliveira e di Gianni Amelio, è motivo di grande orgoglio”.