di Angela Scognamiglio
Equitalia, si legge in giro, potrebbe abbandonare la riscossione dei tributi locali. Di fatto è dal 2012 che i Comuni dovevano provvedere ad affidare ad alcune società private la riscossione delle tasse, ma con diverse proroghe si è giunti al 2016. L’ultimo anno in cui Equitalia opererà in questo settore. Una riforma prevede infatti che questo tipo di riscossione avvenga tramite società in house, ovvero interne al Comune oppure tramite soggetti privati. “Ma le amministrazioni comunali finora non hanno provveduto” ricorda Giuseppe Pedersoli, commercialista ed ex difensore civico del Comune di Napoli.
Ma a sbloccare la situazione adesso c’è un ddl apposta. Non è così?
Sì. Si chiama “Misure per il recupero dei crediti insoluti della pubblica amministrazione”. La nuova legge crea una sorta di fase stragiudiziale del recupero crediti affidata a società private.
Quindi Equitalia addio? Anche il sindaco di Napoli ha annunciato che dovrà passare la mano a Napoli Riscossione, giusto?
Ebbè, il lavoro sporco qualcuno deve pur farlo… Il Comune di Napoli lancia “Napoli Riscossione Spa”, una newco che sostituirà l’agente della riscossione con sede in via Bracco.
E gli altri Comuni come si sono regolati?
Altri comuni si sono rivolti ad una delle società iscritte nell’albo tenuto dal ministero delle finanze.
Come giudica la mossa di Demagistris? E’ una trovata elettorale per ingraziarsi tanti cittadini che hanno sul collo le cartelle esattoriali?
Intanto vorrei sapere i 10 milioni di capitale sociale necessari – tra i tanti requisiti – per essere iscritti nell’albo. Per Napoli Riscossione li ha trovati? E dove?
Forse il sindaco la considera una società “in house”, dedita esclusivamente alle tasse napoletane e così dribbla l’obbligo dei 10 milioni.
In tal caso, però, non si comprende la necessità di dar vita a una società per azioni.
Sarebbe stata sufficiente una “task force” di dipendenti comunali.
Lo scopriremo vivendo….
Si. Ora però torniamo alla “sporca settantina”.
Cioè?
Ai soggetti abilitati a chiedere denaro ai contribuenti “per conto terzi”, cioè per conto di agenzia delle entrate, Inps, comuni e altri “enti impositori”.
Perché “sporca” settantina?
Perché se vai a chiedere soldi con garbo e gentilezza, in pochi te li daranno. Devi essere energico, volitivo, deciso. Ma senza mai travalicare norme e, soprattutto, buonsenso.
Questa settantina di esattori sarà in grado di non farci rimpiangere Equitalia?
Il coro del “si stava meglio quando si stava peggio” è sempre aperto a nuovi adepti. Intanto i cittadini di Bacoli…
Che c’entra Bacoli?
E’ un esempio di come si può restare inorriditi dal contenuto degli atti notificati da “A. e G.” Spa. In essi si legge quanto segue: “Contro i vizi propri del presente atto è ammesso ricorso alla Commissione tributaria provinciale dove ha sede il Concessionario”.
E allora?
Allora c’è un piccolo grande problema. Il Concessionario ha sede a…..Lucca.
E non si possono impugnare gli atti dinanzi ai giudici tributari napoletani e non a quelli toscani?
Beh, al di là di questo artificio tecnico, io prevedo che sarà molto dura, per il malcapitato cittadino bacolese, vittima di un “avviso pazzo” far valere i propri diritti.
Dice che dovrà percorrere i 500 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno?
Magari ne approfitterà per mangiare un’ottima zuppa di farro, che da quelle parti pare sia eccellente. Scherzi a parte, gli esperti della materia hanno individuato tanti errori – o presunti tali, valuteranno i magistrati – negli atti di questi “concessionari autorizzati”.
Facciamo un esempio, uno su tutti?
Sì vi si trova scritto l’importo che si ritiene debba essere pagato dal cittadino ma senza separare tassa, sanzioni e interessi. E questo rende, praticamente, impossibile ricorrere alla mediazione tributaria introdotta dal Governo Renzi anche per le liti con gli enti locali e gli agenti della riscossione. Senza dire del contributo unificato tributario – leggi marca da bollo – che si acquista in base al “valore della lite” al netto di sanzioni e interessi. Insomma, al peggio non c’è mai fine. I bacolesi già rimpiangono Equitalia.
E i napoletani?
Lo scopriremo vivendo.