Entro il 2025 piu’ della meta’ dei lavori attualmente esistenti sara’ svolta da un robot. E’ quanto prevede uno studio del World Economic Forum (Wef), secondo il quale nei prossimi sette anni oltre il 50% delle attuali mansioni lavorative sara’ eseguita da macchine automatizzate, contro il 29% di oggi. Tale trasformazione avra’ un profondo effetto sulla forza lavoro globale, ma non accrescera’ la disoccupazione.
Nel rapporto si evidenzia infatti che le prospettive del mercato del lavoro sono positive, visto che entro il 2022 si creeranno 133 milioni di nuovi posti a fronte dell’automazione di 75 milioni di mansioni. Secondo la ricerca del Wef, l’evoluzione del mercato del lavoro portera’ con se’ una grande espansione dei ruoli legati all’Information technology, tra i quali troviamo gli esperti di analisi dei dati e gli scienziati, seguiti dagli esperti in intelligenza artificiale e manager gestionali.
A seguire gli sviluppatori di software e i professionisti dei settori vendite e marketing. A scomparire invece saranno 75 milioni di posti di lavoro, in gran parte legati all’inserimento manuale dei dati nei sistemi informatici e allo svolgimento dei compiti amministrativi come la compilazione delle buste paga e dei libri contabili.