“Il vicesindaco Enrico Panini, quello che promise in Commissione Comunale che non ci avrebbe lasciato in mezzo a una strada, latita. Sono settimane che chiediamo di incontrarlo ma non ci riceve mai. Però trova il tempo di rilasciare una lunga intervista, a un noto quotidiano locale, parlando proprio di noi. E dando una versione di come stanno andando le cose imbarazzante e unidirezionale”. Questa la dura presa di posizione dei dipendenti SELAV a rischio licenziamento perché non assorbiti nella subentrante Citelum nella gestione dei servizi cimiteriali cittadini.

“Definire la ricostruzione di Panini sulla situazione attuale dei cimiteri approssimativa è dir poco. Il vicesindaco smentisce di nuovo se stesso e dimentica totalmente della vertenza in corso dei lavoratori della Selav che da settimane manifestano in difesa dei propri posti di lavoro ed invocano proprio l’intervento della politica cittadina rea di questa situazione”.

“Partiamo dagli incassi: come fa i conti Panini? Come fa a sostenere che ora stanno finalmente incassando, e vorremmo proprio sapere come e quanto, quando dalla SELAV il Comune ha tratto profitto per un milione ed ottocentomila euro solo per il primo anno – quando per gli anni precedenti si ‘accontentava’ solo di trecentomila euro? E ancora, dove vede questa operatività già così forte della Citelum, quando a noi risultano una manciata di uffici realmente operativi? Quale fretta aveva questa amministrazione cittadina nell’effettuare questo delicato passaggio di consegne preservando i lavoratori e tutelando gli utenti?”.

C’è rabbia nelle parole dei dipendenti SELAV, soprattutto quando si tocca il punto del “personale costretto a fare gli straordinari per portare a compimento un censimento di tutte le cappelle votive”.”Quello del vicesindaco ormai è un problema di principio: ha la forza lavoro sotto Palazzo San Giacomo, da settimane con trombette e fischietti per richiamare l’attenzione che continua a non darci (a differenza di quando chiamano i giornalisti). Siamo quella forza lavoro con quelle competenze che in questo momento permetterebbe alla situazione di rientrare. Senza gravare sulla Napoli Servizi o chi altro. Ma ormai dobbiamo registrare un comportamento passivo e ostinatamente contrario. Quasi i problemi di Napoli siano tutti colpa di noi lavoratori in mezzo alla strada”.

“Intanto – concludono i lavoratori – noi non abbiamo idea di come il Comune voglia mantenere la promessa di non lasciare al buio i cimiteri il 2 novembre. Speriamo che non siano gli abusivi a supplire a ciò che il pubblico non potrà fare. Sarebbe un’ennesima figura imbarazzante”.