Chiusura delle centrali nucleari entro il 2029: la Svizzera ha detto No. Il Referendum promosso dai Verdi si è svolto ieri 27 novembre ed ha visto il voto contrario del 54,2% dei partecipanti: Il No si è imposto in 20 cantoni e lascia prevedere una uscita dal nucleare progressiva e non traumatica.

Ne parlano alcuni giornali italiani, in particolare il Messeggero, ma è sul Corriere della Sera che si trova la riflessione più articolata, un corsivo firmato da Stefano Agnoli (pag. 34). Ecco il suo commento: “Con il No i cittadini elvetici hanno dato fiducia a una visione meno estrema di quella presa dalla Germania, che dopo Fukushima ha optato per un phasing out entro il 2022”.

Viene spontaneo il paragone con l’Italia che nel 1987 ha fatto una scelta diversa, confermata nel 2011: chiudere subito le centrali nucleari. Facendo pagare – aggiunge Agnoli – il costo della bolletta alle generazioni future. Senza considerare che alcune centrali più antiche – come quella di Beznau, la più vecchia centrale nucleare al mondo (opera dal 1969) – distano poche centinaia di chilometri dal centro di Milano.

Di Redazione

Claudio D'Aquino, napoletano, giornalista e comunicatore di impresa