Un’azienda italiana, che si è avvalsa della collaborazione di un’equipe di ricercatori dell’Università di Napoli e del Consiglio Nazionale della Ricerca, potrebbe presto rivoluzionare il settore delle energie rinnovabili. Il gruppo Magoldi ha infatti dato il via al progetto Stem – acronimo di Solare termoelettrico Magaldi -, che mira a sostituire i classici pannelli solari, come anche quelli fotovoltaici, con accumulatori a sabbia. La ricerca sembra promettere bene.
A Buccino, in provincia di Salerno, si è già sperimentato un piccolo impianto Stern che, in appena duemila ore di funzionamento, è stato in grado di produrre quasi 150 Kilowatt. Stem adotta una tecnologia a torre – Il principio di funzionamento dell’impianto Stem è abbastanza semplice, ma allo stesso tempo geniale. Una serie di specchi montati su speciali telai eliostati seguono il percorso del Sole durante l’arco dell’intera giornata. Questo permette di catturare un’alta concentrazione di radiazioni, facendo raggiungere alla finissima sabbia temperature prossime ai mille gradi. E la novità sta proprio in questo aspetto. I fluidi utilizzati comunemente negli impianti solari/fotovoltaici non sono in grado di funzionano bene alle alte temperature. Con la sabbia, invece, i ricercatori sembrano esser riusciti a superare lo scoglio. Per riuscire in questa impresa gli ingegneri hanno dovuto approfondire le tecniche dei “letti fluidizzati”, composti da sabbia tenuta in sospensione con l’aria.
Produce energia anche 5 ore dopo il tramonto del Sole – Questo meccanismo, hanno spiegato gli esperti della Magoldi, permette di assorbire l’energia solare, accumularla e immagazzinarla anche quando il sole è tramontato da oltre 5 ore. Finora nessuno aveva avuto questa idea – commenta Gennaro De Michele, direttore scientifico del progetto -. E’ un metodo totalmente ecocompatibile e ibrido, in grado di usare anche combustibili liquidi e gassosi, senza l’aggiunta di altre apparecchiature. Stem permette di avere tutta l’energia necessaria in ogni posto e dove si vuole. Anche se piove, perchè la sua capacità di accumulo è pressochè illimitata. La sabbia è abbondante e costa pochissimo – La sabbia, spiega De Michele, è un solido eccellente per incamerare energia termica, e poi non è un materiale strategico. La sabbia è dappertutto, non si degrada e non perde mai le sue caratteristiche: fonde solo a 1600 gradi.
Se questo non fosse già abbastanza, per guardare a questo materiale con interesse, va detto che la sabbia non inquina e non dà problemi di fine vita: terminato il ciclo si può usare ad esempio in edilizia.
Il sistema modulare ci permette di costruire un piccolo impianto cosi come grandi centrali – conclude il direttore scientifico della Magoldi -. Non ci sono preclusioni e, viste le sue caratteristiche, Stem è ideale soprattutto per le località più distanti dalla rete, ad esempio le isole.
Al momento l’impianto realizzato nella fabbrica di Buccino è in grado di produrre fino ad un massimo di 500 kilowatt ma, evidenziano i ricercatori, trattandosi di un sistema modulare, è possibile estenderne la produzione fino ad arrivare a potenze di alcuni megawatt.