E’ davvero un’occasione unica quella offerta da Endometriosis2017, il congresso internazionale in corso a Castel dell’Ovo, a tutte le donne interessate ad esporre i propri dubbi i problemi ai migliori ginecologi del momento.
Sabato infatti, a partire dalle 17, i professionisti della chirurgia ginecologia mondiale saranno a disposizione di quante si saranno prenotate presso la segreteria del congresso (www.endometrios2017.it) : un’occasione più unica che rara, visto che molti di questi esperti solo raramente passano per l’Italia, e per di più gratuita.
L’iniziativa sarà tenuta a battesimo dall’assessore comunale alle politiche giovanili Alessandra Clemente, che sarà presente a partire dalle 11.30
Endometriosis 2017, organizzato dal prof. Mario Malzoni, ha reso del resto per tre giorni Napoli capitale mondiale dell’endometriosi: una patologia femminile altamente diffusa che è spesso causa d’infertilità e di cui discuteranno fino a sabato mille professionisti provenienti da 52 Paesi con supporti altamente tecnologici e quali trasmissioni audio e video in diretta dalla clinica Ruesch, proiezioni in 3D e dibattiti interattivi realizzati grazie ad un sofisticato sistema intranet e che renderanno questo congresso un evento unico nel suo genere.
L’evento, ideato e promosso dal Prof. Mario Malzoni, Direttore del Centro di Chirurgia Pelvica Avanzata presso la Casa di Cura Malzoni (Avellino) e presidente in carica della Società Italiana di Endoscopia Ginecologica (SEGi), è organizzato dalla Bluevents con il supporto locale di Solaria Service e vedrà protagonisti i migliori specialisti mondiali.
Co-presidenti dell’evento insieme al Prof. Mario Malzoni saranno infatti altri tre chirurghi leader nel campo della ginecologia endoscopica: il brasiliano Prof. Mauricio Abrao , socio fondatore e past-president della Società Brasiliana di Endometriosi, attuale Direttore del Dipartimento di Endometriosi presso l’Università di San Paolo (USP); lo statunitense Prof. Harry Reich , pioniere della chirurgia endoscopica ginecologica con il primato mondiale dell’esecuzione della prima isterectomia (1989) e linfoadenectomia pelvica (1991) con tecnica laparoscopica; il francese Arnauld Wattiez , direttore del Dipartimento di Ginecoogia del Latifa Hospital di Dubai, past-president ESGE (European Society for Gynaecological Endoscopy) e responsabile scientifico IRCAD (Università di Strasburgo) per il settore ginecologico .
Un panel di prim’ordine che, per di più, sarà messo a disposizione dei cittadini. In via del tutto eccezionale infatti nel corso del congresso quanti si saranno prenotati avranno la possibilità esclusiva di ottenere un consulto con luminari della ginecologia mondiale, a cui potranno esporre tutti i loro dubbi.
IL PROGRAMMA
Il programma dell’evento , articolato in tre giornate, prevede l’alternanza di letture magistrali con interventi di chirurgia laparascopica trasmessi in diretta nelle aule del congresso dalle sale operatorie della Clinica Ruesch di Napoli, uno dei fiori all’occhiello della sanità privata napoletana, struttura all’avanguardia ed attrezzata per procedure di chirurgia pelvica endoscopica avanzata.
Una vera e propria “maratona chirurgica”, con almeno 11 procedure in programma ad alta complessità, fino a pochi anni fa considerate off-limits, eseguite tutte con tecniche di chirurgia mini-invasiva endoscopica.
La chirurgia laparoscopica si caratterizza per gli enormi vantaggi per le pazienti in termine di ricovero più breve, minor dolore postoperatorio, ripresa più rapida con ritorno alle normali attività lavorative in tempi ridotti. La chirurgia mini-invasiva consente maggiore precisione del gesto chirurgico con comprovata riduzione delle complicanze.
L’endometriosi non colpisce esclusivamente l’apparato genito-riproduttivo, ma potenzialmente tutti gli organi pelvici e talora anche extrapelvici, richiedendo approcci chirurgici combinati spesso con necessità di procedure di chirurgia urologica e colo-rettale contestuali, effettuate da alcuni chirurghi tutte in prima in persona, in altri casi con equipe multi-disciplinari.
Si esibiranno infatti, insieme al Prof. Mario Malzoni, i maggiori esperti al mondo nel trattamento chirurgico dell’endometriosi pelvica severa.
Una grande novità nel mondo della chirurgia pelvica endoscopica è l’ausilio delle tecnologie 3D, che avranno ampio spazio nel corso delle procedure chirurgiche effettuate con trasmissione live nelle aule congressuali allestite ad hoc per la fruizione delle stesse da parte di tutti i partecipanti.
Ampio spazio poi a tutte le nuove tecnologie: tutti i partecipanti avranno la possibilità di interagire direttamente con chairmen, discussants e con i chirurghi all’opera (collegamento audio/video con le sale operatorie) mediante l’allestimento di un sistema informatico a rete interna protetta che consentirà la comunicazione in tempo reale a mezzo smartphone per dibattiti interattivi.
Sono previste poi anche lezioni magistrali tenute da parte dei maggiori esperti al mondo circa la diagnosi della malattia endometriosica, la sua gestione conservativa, le prospettive di terapia medica più innovative e la salvaguardia del potenziale riproduttivo con tutti gli ultimi sviluppi anche dal mondo della procreazione medicalmente assistita.
Uno sforzo organizzativo notevole per un evento di portata mondiale che vede coinvolti oltre 90 membri della faculty, provenienti da 18 diverse nazioni, e la partecipazione di oltre 900 iscritti , di 52 diverse nazionalità, da tutti continenti, dal Sud America al Sud-est asiatico.
ENDOMETRIOSI, LO SCENARIO
Quello dell’Endometroisi rappresenta un argomento di particolare attualità se si considera la prevalenza attuale della patologia endometriosica, attualmente stimata in circa 176 milioni di donne nel mondo; colpisce infatti fino al 17% delle donne in età riproduttiva e la prevalenza sale al 47% nelle pazienti con problematiche di infertilità.
Parlare di endometriosi è fondamentale: purtroppo l’insufficiente conoscenza dell’argomento, da parte delle donne da un lato e della comunità medica dall’altro si correla ancora oggi con un ritardo diagnostico medio di circa 9 anni dall’insorgenza dei sintomi , e questo non solo nello scenario italiano ma internazionale .
Un ritardo inaccettabile se si considera l’impatto potenzialmente invalidante della patologia sulla vita della donna: oltre infatti ad una correlazione del 40% circa con rischio di problematiche riproduttive, trattasi di una condizione che , quando sintomatica (e lo è nella maggioranza dei casi) si associa ad astenia/faticabilità, dolore frequentemente intenso addominale/pelvico ciclico e/o cronico, spesso con ripercussioni anche severe sulla sfera sessuale (dispareunia- dolore con i rapporti- fino talora all’apareunia- impossibilità ad avere rapporti) e sulla funzionalità dell’apparato urinario e gastrointestinale.
Considerando la cronicità della patologia, ne derivano conseguenze talora drammatiche sulla qualità di vita della donna con inevitabili risvolti sul piano personale, lavorativo e sociale : si stima infatti un impatto negativo fino al 45-48% sulle relazioni familiari e sociali, fino al 71% sulle dinamiche di coppia, fino al 13% in termini di assenteismo dal lavoro e fino al 64% in termini di improduttività lavorativa. Non sorprende dunque anche l’incremento dell’incidenza di disturbi reattivi del tono dell’umore nelle pazienti affette dalle forme più severe di tale condizione .
L’aspetto più grave è che una scarsa conoscenza del fenomeno può spesso indirizzare a diagnosi fuorvianti , con conseguenti trattamenti errati, quando non addirittura ad etichettare le pazienti come esclusivamente affette da disturbi di carattere psicogeno.
Non da ultimo, anche in caso di identificazione corretta della patologia, che benchè benigna può deteminare un sovvertimento dell’anatomia degli organi pelvici paragonabile se non peggiore rispetto a quanto osservabile anche in condizioni neoplastiche, il trattamento delle pazienti in centri non adeguatamente specializzati può determinare il ripetersi di approcci chirurgici molteplici, non risolutivi, spesso inutili quando non addirittura dannosi .
Attualmente non è possibile effettuare una vera e completa attività di prevenzione nei confronti della patologia, ma di certo abbiamo gli strumenti per una diagnosi precoce e per l’attuazione dunque di terapie idonee atte quantomeno a ridurne l’impatto potenzialmente devastante .
DICHIARAZIONE DI MARIO MALZONI
“Quella di Napoli -spiega il Prof.Mario Malzoni – rappresenterà per la comunità scientifica internazionale una grande opportunità di confronto in un momento in cui il nostro settore sta conoscendo sviluppi costanti e spesso difficili da monitorare. L’obiettivo è quello di fornire un aggiornamento completo, dalla diagnosi al trattamento clinico e chirurgico, con particolare attenzione anche alla tutela del potenziale riproduttivo delle pazienti, e questo grazie soprattutto alla presenza dei maggiori esperti del settore, stimatissimi colleghi ed amici da tutto il mondo che hanno immediatamente condiviso questo entusiasmante progetto. E tutto questo perché – conclude Malzoni – “crediamo che la migliore gestione della paziente affetta da endometriosi debba derivare dalla creazione di una rete specializzata di centri di riferimento per la diagnosi ed il trattamento e, a tal fine, una conoscenza completa della malattia è fondamentale per qualsiasi clinico che la affronti nella sua pratica quotidiana”.