“Provvedimenti disciplinari poco chiari a carico dei lavoratori, segnalazioni di cumuli di spazzatura inevase e operatori dell’area ex Icm che separano i rifiuti a mano, manco fossimo in un Paese del Terzo Mondo: è evidente che l’emergenza che è sotto gli occhi di napoletani e turisti è ben lontana dall’essere risolta. E alcune scelte dell’Asìa sembrano andare in direzione contraria alla soluzione del problema”. A margine della commissione Trasparenza, riunita oggi a Via Verdi, il giudizio del presidente Domenico Palmieri riassume una mattinata di aspro confronto tra i consiglieri del Comune di Napoli e l’amministrazione, presente, tra gli altri, con l’assessore all’Ambiente Del Giudice, l’amministratore unico di Asìa Iacotucci, il direttore generale Mascolo e il direttore amministrativo Gargiulo.

Al centro dell’incontro, l’esecuzione del contratto di servizio di Asìà, l’impiego e la gestione del personale interno e le procedure di esternalizzazione. Ma anche le procedure straordinarie previste per gli accumuli di rifiuti, e il consequenziale rischio di roghi, e le misure attuative previste per la gestione della fase di emergenza e lo stoccaggio dei rifiuti in via delle Brecce area ex Icm.

“Abbiamo provato a fare luce su alcune criticità, a partire dai numerosi provvedimenti disciplinari fioccati in quest’ultimo periodo a carico dei lavoratori dell’Asìa, costretta poi a tornare sui propri passi – ha spiegato il presidente Palmieri -. Ma suscitano perplessità anche il ricorso all’esternalizzazione dei servizi e l’inadempienza della partecipata, troppo spesso incurante delle segnalazioni giunte dai cittadini e persino dalle istituzioni, come recentemente avvenuto a San Pietro a Patierno dove la Municipalità ha contattato, invano, per tre mesi l’azienda nella speranza di far rimuovere un cumolo di rifiuti, poi andato in fiamme”.

“Molti dubbi – ha concluso Palmieri – restano ancora sulle modalità di lavorazione dei rifiuti nell’area ex Icm, dove un video girato sui social ha mostrato lavoratori che, senza adottare alcuna precauzione, smistavano a mano la spazzatura. Mi chiedo, a questo punto, che tipo di rifiuti giungano in quel sito e, soprattutto, se sia credibile la percentuale del 40 per cento di raccolta differenziata sbandierata a più riprese dall’amministrazione”.