E’ emergenza nel settore primario. Con la chiusura delle frontiere da parte di alcuni Paesi europei allo scopo di fare argine contro la pandemia, è scattato l’Sos in Agricoltura. Mancano braccia nei campi per la raccolta di fragole, asparagi e altre primizie, nonché per le operazioni di primavera nelle vigne e per l’avvio delle colture estive. E la Coldiretti lancia l’allarme: se non si trova una soluzione nei prossimi giorni è a rischio almeno il 40% della raccolta italiana.

Di fronte alla drammatica mancanza di manodopera nei campi per l’emergenza Coronavirus, è stata Teresa Bellanova a lanciare una proposta concreta in una intervista a Fanpage.it. Dopo di che dell’argomento si è occupato il giornale Firstoline, testata diretta da Franco Locatelli e presieduta da Ernesto Auci, con un articolo a firma di Maddalena Tulanti, per oltre quindici anni alla guida dell’edizione pugliese del Corriere del Mezzogiorno. La ministra renziana – si legge nel pezzo -punta ad affermare un modello che fa leva anche sui lavoratori stagionali del turismo e della ristorazione. Opzione che si potrebbe aggiungere ai disoccupati locali e agli stranieri.

Per raccogliere frutta e verdure mancano almeno 300 mila lavoratori in Germania, 200 mila in Francia e 250 mila in Italia. Il nostro Paese ha già prolungato i permessi fino al 15 giugno per gli immigrati extracomunitari, ma non è ancora riuscita a trovare un accordo con il Paese che ci fornisce il maggior numero dei braccianti, la Romania. Ma oltre a pensare a lavoratori stranieri, il Governo potrebbe valutare di coinvolgere, in particolare, gli italiani che hanno perso il lavoro a causa del coronavirus, se non anche quelli che percepiscono il reddito di cittadinanza, ma che risultano inattivi. “Bisogna fare in modo – afferma la ministra – che tanti stagionali di altri settori, come turismo e ristorazione, possano guardare al lavoro agricolo come un’opportunità di reddito”. E sembra che in Veneto – la fonte è il Sole 24 ore – sia emerso l’orientamento a valutare e di studiare la concreta applicazione di questo modello. Qui l’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, è tra i primi a proporre di reintrodurre l’utilizzo dei voucher semplificati e con la collega alle Politiche per il lavoro Elena Donazzan sta studiando la modalità per coinvolgere i Centri per l’impiego nell’intermediazione diretta tra i disoccupati e le aziende del settore primario.

La carenza di manodopera nei campi dovuta ai blocchi alle frontiere per i rischi di quarantena tra gli operai dell’Est europeo non è un problema solo italiano. In Francia, come riferisce ancora il Sole 24 ore, alla campagna lanciata dal ministro dell’Agricoltura francese Didier Guillaume e intitolata “Braccia per riempire il tuo piatto”, hanno risposto 207.000 candidati tra chi ha perso il lavoro ed è in cassa integrazione. Ci sarebbe un’altra soluzione, tuttavia, ed è quella che ha adottato il Portogallo, vale a dire regolarizzare fino al 1 luglio i braccianti irregolari concedendo loro una sanatoria per accedere a cure e lavoro anche se sprovvisti di permesso di soggiorno e contrastando al contempo il lavoro nero e il caporalato. Francia e Germania, inoltre, hanno prolungato i permessi di soggiorno agli immigrati già utilizzati in passato: i tedeschi hanno chiuso gli accordi con Polonia, Bulgaria e Ucraina, pari a 80mila lavoratori. Dal canto suo l’Italia ha già prolungato i permessi fino al 15 giugno per gli immigrati extracomunitari, ma non è ancora riuscita a trovare un accordo con il Paese che ci fornisce il maggior numero dei braccianti, la Romania.Insomma le soluzioni per prendersi cura dei campi ci sono, l’importante è non “mettere gli scarponi sul terreno” quando è ormai troppo tardi.

 

Claudio D’Aquino

Di Redazione

Claudio D'Aquino, napoletano, giornalista e comunicatore di impresa