Nelle prime ore del pomeriggio, gli stimoli che ci fanno stare svegli subiscono una battuta d’arresto: significa che è arrivata l’ora della pennichella. A lungo considerata segno di pigrizia, la siesta è stata invece rivalutata in anni recenti anche da organizzazioni che fanno dell’efficienza il loro marchio di fabbrica. La Nasa, per esempio, la concede ai suoi piloti perché dopo sono più attenti, mentre Google e altre importanti società private americane hanno allestito al loro interno le “nap room” (letteralmente, “sale del sonnellino”), a disposizione nel primo pomeriggio per i dipendenti assonnati.
Ma affinché la pennichella sia utile deve seguire regole precise. Gli esperti consigliano di farla subito dopo pranzo – perché più tardi potrebbe disturbare il sonno notturno – e in un luogo idoneo. Per non svegliarsi intontiti, bisognerebbe poi limitarla a 20 minuti, già sufficienti a migliorare l’attenzione, la concentrazione e la memoria per il resto della giornata.
Nei week-end invece ci si può concedere fino a un’ora e mezza, specie se si è reduci da qualche giorno di insonnia: un ciclo completo di sonno dura infatti proprio 90 minuti e dà benefici anche sul piano emotivo, perché rende più ottimisti e bendisposti.
Fonte: Focus