L’export italiano ha conosciuto negli ultimi anni un importante tasso di crescita, che, secondo le stime e le opinioni degli esperti, rappresenta un asset certamente rilevante per l’economia nazionale, offrendo anche a piccole e medie imprese del Sud un’interessante occasione di godere dei vantaggi dell’internazionalizzazione. Se è vero che la vendita all’estero dei prodotti Made in Italy è un caposaldo per far ripartire l’intera economia italiana, lo è infatti ancor di più nelle Isole e al Sud, territori dove nell’ultimo decennio si sono registrate dinamiche differenziate. Ne parlano le recensioni e le opinioni sul blog e sul sito online di EGOInternational, compagnia di consulenza per l’export, che, attraverso le analisi di mercato degli exports manager, evidenzia le differenti tendenze e i segnali positivi dell’Export al Sud attraverso numeri e dati che mostrano una crescita disomogenea.

I dati di EGOInternational: i settori positivi e i numeri dell’export

Basandosi sulle recensioni e sulle stime dei principali centri di statistica, EGO International offre nelle sue opinioni una panoramica complessiva dell’internazionalizzazione in un territorio piuttosto variegato, che va dalle Isole – con un comparto energetico che si trasforma in voce di primo piano nel paniere dei beni esportati – fino alle grandi città del meridione, centro operativo di aziende di grandi dimensioni, passando per le PMI che compongono invece un tessuto imprenditoriale che sta recentemente scoprendo i vantaggi della vendita all’estero. Grazie alle accurate indagini di mercato e alle opinioni, sulla base dei dati statistici è stato possibile individuare alcune tendenze e settori positivi per l’export del sud, che permettono di mantenere in attivo il trend di vendita all’estero. Per esempio spiccava, nelle recensioni di alcuni anni fa condivise da EGOInternational, la presenza delle due isole maggiori tra i territori che vantavano la maggiore crescita di esportazioni. Sardegna e Sicilia, infatti, registravano percentuali positive a due cifre, seguite dalla Calabria, dal Piemonte e dalla Toscana. Si tratta naturalmente di dati relativi e non assoluti, circoscritti al trimestre, ma che devono essere letti come indice di buone potenzialità anche per i territori del sud. Insomma, se nel complesso il nord continua a fare da locomotiva, EGO International guarda con favore ai dati che premiano la capacità di internazionalizzazione del sud del Paese. Se si guarda ai comparti produttivi coinvolti da questo trend a livello nazionale, spiccano le buone performance che in passato hanno caratterizzato settori come quello dei prodotti energetici in Sicilia e farmaceutici della Toscana. Le recensioni confermano poi la tradizionalmente forte risonanza di macchinari e apparecchi dell’Emilia Romagna e del Veneto, così come metalli di base e prodotti in metallo della Lombardia.

Vendere all’estero: recensioni sulle opportunità e sfide per il Sud

Se da una parte i numeri e le opinioni degli esperti parlano dunque di risultati incoraggianti, è importante valutare le sfide che il percorso di internazionalizzazione pone alle PMI che per la prima volta si affacciano sul mondo del commercio estero. EGO International indica infatti l’importanza di conoscere i mercati internazionali, in modo da affrontare al meglio le sfide. Non per nulla, tra le destinazioni più profittevoli per gli imprenditori italiani spiccano spesso nazioni e paesi culturalmente o logisticamente vicini: Germania, Svizzera, Francia e Spagna, per esempio. Esistono comunque delle importanti eccezioni. I consumatori statunitensi si sono spesso mostrati ben ricettivi nei confronti dei prodotti Made in Italy. Non è quindi raro vedere le imprese rivolgersi a consulenti ed export manager, utili per puntare su di un’opportunità vincente, che può essere colta solo coltivando una perfetta sinergia tra esportatori e clienti, anche nei mercati più lontani.