Lo spread tra Btp e Bund apre con un balzo a 178 punti dai 162 di venerdi’ pomeriggio. Il rendimento del titolo decennale italiano torna al 2%.
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo padoan, ha annullato il viaggio a Bruxelles dove oggi è in programma la riunione dell’Eurogruppo e domani quella dell’Ecofin. E’ quanto rende noto un portavoce del ministero.
In calo i mercati asiatici
Dopo la notizia dell’esito negativo del referendum costituzionale italiano, i mercati asiatici hanno mostrato la tendenza a diffusi ribassi ma senza particolari allarmismi. A Tokyo l’indice Nikkei ha chiuso in ripiegamento dello 0,82% a 18.274,99 punti, mentre lo yen si e’ rafforzato nel quadro dell’indebolimento piu’ generale dell’euro (finito ai minimi da 20 mesi sul dollaro). Il Nikkei aveva perso in apertura un centinaio di punti, pari a circa mezzo punto percentuale, ma ha presto interrotto una discesa che per tutta la mattinata non ha superato lo 0,75%. Deboli, in particolare, i titoli del settore finanziario. Sullo yen l’euro e’ caduto inizialmente di oltre l’1% a un cambio di 118,7, ma ha mostrato poi resistenza risalendo vicino alla soglia di 120. Lo yen e’ in rialzo anche nei confronti del dollaro, anche se dopo essersi rafforzato sotto quota 113 e’ tornato a superarla (e resta non troppo distante dai minimi da nove mesi e mezzo a 114,8 di settimana scorsa). I tassi sui JGB sono scesi leggermente. La reazione immediata mostra dunque una certa apprensione per le possibili conseguenze in Europa di una instabilita’ delle politica romana e di un eventuale aggravamento dei problemi del settore bancario italiano, senza pero’ dare peso ad alcuni allarmismi della vigilia ne’ escludere eventuali sviluppi ‘controintuitivi’. Va considerato che a Tokyo e’ fresco il ricordo dell’errore commesso da molti investitori in occasione delle elezioni presidenziali americane: allora la prima reazione fu di panico, con un crollo di oltre il 6% della Borsa, rivelatosi poi ingiustificato. Tutto sommato, si guarda all’appuntamento di giovedi’ prossimo della Banca centrale europea – in cui la Bce potrebbe decidere una estensione di sei mesi del suo programma di acquisto di asset o anche ampliarne le categorie candidate all’acquisto -, mentre l’esito delle elezioni presidenziali in Austria (con l’affermazione del candidato europeista) contribuisce ad attutire le preoccupazioni sulla stabilita’ del vecchio continente