Nel secondo trimestre del 2014 i distretti del Mezzogiorno monitorati da Intesa Sanpaolo hanno segnato una flessione delle esportazioni del 4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato, in controtendenza rispetto a quello registrato per la media dei distretti italiani (+3,1% tendenziale), conferma l’andamento negativo evidenziato gia’ in avvio d’anno. A pesare sulla performance complessiva dell’area sono i risultati negativi riportati nel corso del secondo trimestre dai distretti della Campania e dell’Abruzzo (rispettivamente -8,6% e -12,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). La Campania sconta la flessione registrata da due distretti dell’alimentare, conserve di Nocera e mozzarella di bufala campana, mentre l’Abruzzo continua a subire il calo delle vendite estere del distretto dell’abbigliamento sud abruzzese.
Secondo lo studio prosegue, invece, la crescita delle esportazioni della Puglia, seppure ad un ritmo assai modesto (+0,3% rispetto al periodo aprile-giugno del 2013), attenuato dal calo delle esportazioni dei maggiori distretti dell’area (meccatronica del barese e ortofrutta del barese), solo in parte compensato dalla crescita delle vendite estere del distretto del mobile imbottito della Murgia. Crescono, infine, le esportazioni dei distretti della Sicilia (+2,9% tendenziale), sulla scia dei buoni risultati dell’ortofrutta di Catania, e della Sardegna (+4,9% rispetto al secondo trimestre del 2013), sostenuti dalla crescita delle vendite estere delle imprese del lattiero-caseario sassarese e del sughero di Calangianus. L’analisi dell’orientamento geografico dei flussi di export mostra come nel secondo trimestre del 2014 le imprese distrettuali del Mezzogiorno abbiano riportato risultati negativi sia sui mercati maturi sia sui nuovi (rispettivamente -4% e -3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Le vendite sui principali mercati europei e negli Stati Uniti hanno registrato variazioni poco significative nel secondo trimestre, ad eccezione dei flussi diretti in Germania, che hanno invece evidenziato un’importante flessione nel periodo aprile-giugno, e quelli diretti in Spagna che, al contrario, hanno mostrato un’ulteriore accelerazione, confermando per il secondo trimestre consecutivo una crescita a doppia cifra. Allo stesso tempo le imprese del Mezzogiorno hanno riportato risultati positivi in Cina, Repubblica Ceca, Tunisia e Arabia Saudita, evidenziando cali dell’export in Russia, Polonia, Libia e Hong Kong. La scarsa esposizione delle imprese dell’area sul mercato russo (2,2% il peso di questo mercato sul totale delle esportazioni del Mezzogiorno) ha preservato le imprese dagli effetti negativi della crisi russo-ucraina, evidenziati per altri distretti in altre aree del Paese. Per il secondo trimestre consecutivo, si conferma negativa anche la performance dei poli tecnologici del Mezzogiorno, coerentemente con quanto osservato su scala nazionale (-2,9% la variazione tendenziale dei distretti del Mezzogiorno nel periodo aprile-giugno a fronte del -1,9% della media dei poli italiani). Tale performance da un lato incorpora il confronto con livelli di export particolarmente elevati raggiunti nella prima meta’ del 2013 e dall’altro le difficolta’ che stanno affrontando alcuni settori (ICT e aeronautico), anche su scala nazionale. A livello di singoli poli, nel secondo trimestre del 2014 crescono le esportazioni dei due poli campani, polo aeronautico e polo farmaceutico di Napoli, mentre registrano un andamento negativo le vendite estere dei due poli Ict del Mezzogiorno, polo dell’Aquila e di Catania, e del polo aeronautico pugliese. Per quanto riguarda gli ammortizzatori il numero di ore complessive autorizzate in Cassa Integrazione Guadagni risulta in calo nei primi otto mesi dell’anno per le imprese del Mezzogiorno rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti (13,4 milioni di ore autorizzate nel 2014, a fronte delle 17,2 milioni del 2013 e delle 18,3 milioni del 2012). L’analisi delle componenti mostra come si confermi particolarmente elevato il riscorso alla Cig straordinaria, seppure in calo rispetto al periodo gennaio-agosto del 2013. Il peso rilevante della componente straordinaria sul monte ore complessivo della Cig (72%) offre una conferma, sempre secondo lo studio di Intesa Sanpaolo, del carattere strutturale delle difficolta’ che le imprese del Mezzogiorno si trovano ad affrontare, determinato dal calo delle attivita’, da un lato, e, dall’altro, dai processi di riorganizzazione industriale in atto in diversi distretti dell’area.