C’è continuità in campo di economia e finanza nella squadra di governo scelta da Gentiloni. Le conferme di Padoan e Calenda e il ritorno di un ministero per il Mezzogiorno: per ora il team economico del governo riparte da qui, in attesa di capire se Palazzo Chigi continuerà ad avvalersi del lavoro di coordinamento fin qui svolto dal sottosegretario Tommaso Nannicini. In sede europea la conferma di Padoan serve a tranquillizzare gli interlocutori, soprattutto sul frnte delle banche, dominato dalla ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena ma anche dalla difficile cessione delle quattro good bank (Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara) e dalla riforma delle popolari già messa nel mirino dal Consiglio di Stato e tra non molto dalla Corte costituzionale. C’è poi il confronto con Bruxelles sulla manovra da affrontare: entro marzo bisognerà quasi certamente procedere alla correzione di 1,5-2 miliardi che l’Europa potrebbe chiedere all’Italia per non mancare il pareggio di bilancio. la conferma di Calenda invece serve a dare continuità al piano Industria 4.0, presentato lo scorso settembre dopo diversi mesi di preparazione e concretizzato nella legge di bilancio con 13 miliardi di coperture in otto anni per incentivi fiscali. Nel contempo Calenda continuerà a lavorare alla nuova Strategia energetica nazionale, che dovrebbe essere presentata ad aprile prima del prossimo G7 energia. Sarà questo uno dei principali test del nuovo governo in tema di politica industriale, e sarà importante verificare se si riusciranno a mantenere almeno gli elementi positivi della precedente strategia evitando stravolgimenti che potrebbero essere controproducenti.