Dai sotterranei di Villa Rufolo, a Ravello, sono riemersi due ambienti che si pensa possano essere delle cisterne o, nella migliore delle ipotesi, il nucleo originario sul quale è poi stata costruita la villa stessa. In una nota dell’ufficio stampa si spiega: “Le volte che a loro volta definiscono gli ambienti, sono venute alla luce al di sotto del piano terra della torre, in prossimità del cortile alle spalle del chiostro. Gli ambienti sono pieni di materiale di risulta e si spera possano riservare ulteriori sorprese. La scoperta è l’ennesimo risultato del progetto complessivo che Fondazione Ravello ha predisposto per Villa Rufolo e che passo dopo passo sta restituendo a Ravello e alla pubblica fruizione uno straordinario monumento per troppo tempo abbandonato e trascurato”.
La scoperta, avvenuta nel corso degli scavi realizzati dall’ATI tra le ditte Ferrigno Michele e DL Impianti di Sant’Egidio del Monte Albino, appaltatrice dei lavori di isolamento degli ambienti soggetti ad un alto tasso di umidità per via del contatto diretto con il terreno sottostante è avvenuta nel corso dei lavori che stanno interessando da alcuni mesi la Torre Maggiore del complesso monumentale, ha permesso di scoprire ambienti densi di materiale di risulta e si spera possano riservare ulteriori sorprese. “Nel corso dei lavori di rifacimento di un pavimento della base della Torre – ha detto Secondo Amalfitano, segretario della Fondazione Ravello alla repubblica – sono venuti fuori oltre ad alcuni reperti che abbiamo ovviamente recuperato, due ambienti voltati che stiamo procedendo a svuotare per poter studiare il manufatto e capire di cosa si tratta. Se si trattasse dell’impianto originario sul quale è sorta Villa Rufolo, sarebbe davvero una scoperta molto importante”.