Gia’ operativo e’ stato presentato oggi alla stampa il nuovo centro regionale di oncogenomica che avra’ la sua sede nei laboratori dell’Unita’ di Oncologia Medica del Policlinico di Bari. Il polo piu’ avanzato per la caratterizzazione delle neoplasie, il cui progetto e’ partito due anni fa, consentira’ di personalizzare i trattamenti nella maggior parte dei tumori. Un’attivita’ importantissima per tutta la rete oncologica pugliese, quindi e un’opportunita’ per tantissimi ammalati di avere cure piu’ efficaci, meno pesanti da sopportare. Ad esempio, in alcuni casi si potra’ evitare la chemioterapia.
“I nuovi farmaci biologici – e’ stato spiegato durante la conferenza stampa – colpiscono il tumore in maniera mirata, con la precisione degli anticorpi monoclonali, che riconoscono il bersaglio. Il nuovo centro, finanziato dalla Regione Puglia con un milione 430mila euro, mette a disposizione dei pugliesi un laboratorio dotato di tutte le piu’ moderne apparecchiature per l’analisi della mutazione dei geni che caratterizzano le neoplasie.
“Un importante realta’ costruita nel tempo – ha detto il presidente della Facolta’ di Medicina, Paolo Livrea. Al centro del progetto il paziente al quale – ha spiegato Livrea – vogliamo garantire una terapia. La Puglia con questa struttura – ha continuato – puo’ dialogare con le altre regioni italiane nell’ambito della rete di oncogenomica nazionale. Questo centro diventa il punto di riferimento della rete regionale. Da questa realta’ – ha concluso – abbiamo la certezza che nascera’ ricerca scientifica, dignita’ per il paziente, miglioramento della qualita’ e della possibilita’ di vita dei pazienti”.
“Attraverso questo progetto – ha detto il direttore dell’Unita’ di Oncologia Medica, Franco Silvestris – adotteremo le terapie molecolari mirate. Obiettivi del progetto: l’esigenza intesa all’adeguamento funzionale alle diagnosi e alle terapie del trattamento del tumore e il miglioramento dell’assistenza”.
“Sono qui per apprendere o per validare alcune scelte che abbiamo voluto compiere sollecitati a imparare – ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. L’attivita’ di governo – ha continuato – dovrebbe essere sempre un’attivita’ di apprendimento, per poter scegliere con oculatezza le spese da fare. Abbiamo provato, in questi anni a investire sulle eccellenze e provare a immaginare che potessimo essere noi ricettori di pazienti da altre regioni. Con questo centro andiamo oltre la chemioterapia. Ci sono due modi di interpretare la parola potere, come sostantivo, e a me fa effetto, sepolcrale, puzza di morte, come verbo da l’idea del movimento, del potenziale da estrarre, profuma di vita. Credo – ha continuato – che sia stato questo il dono, la possibilita’ di fare una cosa che esprimere il senso del potere. L’elemento dell’innovazione culturale e’ importante. Investire in ricerca non e’ uno spreco e non dovrebbe essere considerato un costo. Qui si vede bene il rapporto tra ricerca e qualita’ dell’assistenza. Noi da un lato formiamo talenti e li perdiamo, dall’altro andiamo alla ricerca di specialisti in settori che sono carenti, che non hanno scuole e rischiamo di fare i cercatori di tartufi e non saper dare risposte. Quando nasce una cosa cosi’ importante che avra’ un riverbero su tutta la rete oncologica, per me – ha concluso – e’ una bella giornata”.