E’ morta la 70enne cingalese sommersa da formiche durante il suo ricovero all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Il suo avvocato ieri ha presentato denuncia: “La mancanza di cure ha provocato nella donna piaghe da decubito profondissime che le hanno leso la cute e la carne fino quasi alle ossa; trasferita con urgenza in rianimazione dell’Ospedale del Mare, e’ deceduta” . L’avvocato ha poi presentato un’integrazione alla denuncia, chiedendo alla magistratura di sequestrare il corpo e disporre l’autopsia

Il medico e tre infermieri in servizio nel San Giovanni Bosco di Napoli tra il 9 e il 10 novembre erano stati sospesi perché si può ritenere “legittimo il sospetto che tutto il personale di turno sia venuto meno alle proprie funzioni di controllo e vigilanza della paziente per un lungo lasso di tempo abbandonandola di fatto a se stessa e, soprattutto, tra le formiche”. Così uno dei passaggi del provvedimento di sospensione dal servizio, notificato anche ai vertici del nosocomio e annunciato dalla Regione, per il sanitario e per i tre infermieri di turno quando è stato girato il video, divenuto subito virale, di una donna extracomunitaria di 71 anni ricoverata e intubata nell’ospedale, sommersa di formiche. É quanto fa sapere Mario Forlenza, direttore generale della Asl Napoli 1. “Non ci è sfuggita la particolare attenzione anche sotto il profilo mediatico – dice Forlenza – per la sospetta totale omissione o comunque superficialità nella vigilanza delle condizioni minime igieniche sanitarie in cui i ricoveri devono essere garantiti”.

Immediata la replica dell’amministrazione dell’ospedale.

“In merito al decesso della paziente T. D., originaria dello Sri Lanka, avvenuto nella serata del 29 dicembre all’Ospedale del Mare di Napoli, a fronte delle notizie apparse sugli organi di informazioni, inesatte e diffamatorie, e che associano il decesso alla vicenda delle formiche (sulla quale è in corso un’indagine della Procura per accertare la verità dei fatti) e addirittura alla presunta “mancanza di cure” ricevute, l’Asl Napoli 1, presenterà una denuncia  a tutela del lavoro svolto dal personale medico sanitario e dell’immagine stessa della Sanità campana, ancora una volta oggetto di strumentali attacchi mediatici. Si precisa quanto segue. La paziente, 70 anni, era affetta da doppio ictus cerebrale con tetraparesi, triplice by pass aorto coronarico, insufficienza respiratoria trattata con tracheotomia. Il quadro clinico complesso registrava inoltre diabete e ipertensione arteriosa.

Per queste gravissime patologie è stata curata con tutte le attenzioni mediche e umane del caso all’Ospedale del Mare dove la paziente era stata trasferita dall’ospedale San Giovanni Bosco, dove era stata accolta a causa del previsto compassionevole rimpatrio in aereo, negato dalla compagnia di volo per la gravità delle sue condizioni. Il quadro generale ne consigliava il trasferimento a una struttura di accoglienza permanente, non accettato dalla famiglia. Per un ulteriore peggioramento del già gravissimo quadro clinico i medici del San Giovanni Bosco hanno richiesto il 21 dicembre scorso il trasferimento presso l’Ospedale del Mare dove si è assistito ad un ulteriore decadimento della funzionalità cardiaca e respiratoria per cui, nonostante trattamenti massimali e intensivi si è avuto il decesso della paziente. Questi i fatti2.