Basta con gli sprechi e la dispersione delle risorse europee. E basta con i veti incrociati delle Regioni che bloccano la modernizzazione della macchina dello Stato. E’ duro il monito che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fa partire dal convegno dei Giovani di Confindustria riuniti nella città partenopea. “Pe r il Sud ci sono le risorse europee e quelle del fondo di coesione. Abbiamo un passato tutt’altro che lusinghiero in questi due settori. Sappiamo quanto si sia sprecato di quelle risorse. Oggi siamo di fronte a proposte che ritengo serie. Parlo del lavoro svolto da Barca e quello che sta portando avanti il ministro Trigilia. Fondamentale è utilizzare rapidamente e bene le risorse europee con forte concentrazione”. Naturalmente, anche la macchina dello Stato deve assecondare questo processo: “E’ necessario che si rinnovi e che non sia abbandonata a se stessa, superando le incrostazioni che si sono prodotte fra istituzioni decentrate e quelle nazionali. Le Regioni non possono temere l’agenzia per un miglior uso delle risorse europee. Basta con i mille rivoli, le logiche clientelistiche che hanno portato o ad una paralisi dell’uso o ad una terribile dispersione”.
Poi, il presidente della Repubblica, affronta anche i temi nazionali. “Abbiamo superato momento molto più complessi, supereremo anche questo momento di crisi. Occorre ricostruire un clima di fiducia. Bisogna in primo luogo che tutte le forze sociali, culturali, politiche del Paese sappiano di avere il dovere di dare fiducia in un’Italia che torni a crescere nel Nord e nel Sud perchè se crescesse solo al Nord l’Italia non andrebbe troppo avanti”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una videointervista trasmessa oggi nel corso del convegno dei Giovani Industriali in corso a Napoli. Il capo dello Stato si è soffermato anche sulle difficoltà che incontrano le imprese nel loro lavoro quotidiano: “Bisogna procedere allo smantellamento di questa corsa ad ostacoli dei giovani, e non solo dei giovani, che vogliono aprire un’impresa”. Occorre, in pratica, procedere sulla strada della semplificazione. Il presidente della Repubblica ha anche messo in guardia da chi chiede al governo un maggior coraggio nell’affrontare la situazione economica: “Bisogna intendersi sul coraggio. E’ una parola importante che si può prestare a vari usi. Esiste, infatti, anche la categoria del coraggio facile, che può essere usata in maniera molto retorica. Si deve stare attenti al coraggio poco responsabile”, ha ammonito il capo dello Stato. “Dinanzi alla Legge di Stabilità – ha aggiunto Napolitano – occorre un atteggiamento critico ma che sia sostenibilmente propositivo e consapevole dei vincoli che non si possono aggirare. Perché quella sarebbe una prova di incoscienza. Non si può dimenticare il fatto che l’Italia sia uscita dalla procedura di deficit eccessivo e che può ricadere”. Non a caso, ha sottolineato Napolitano, “la caduta dello spread è la conferma che bisogna sì mettere l’accento, in Italia e in Europa, sulla crescita ma non si può pensare che non esista più il problema del consolidamento delle finanze pubbliche”. Un richiamo indiretto a chi continua a sollecitare un taglio delle imposte. “La questione – ha spiegato l’inquilino del Colle – non è quanto è stato stanziato per ridurre il prelievo fiscale sulle imprese e sul lavoro. Ma il problema è vedere nell’insieme su quali risorse possiamo contare senza inventarci coperture fasulle sulla riduzione della spesa dello Stato”.