E’ deceduto in ospedale l’uomo che stamani ha ucciso la moglie e la figlia a colpi d’ascia in una casa a Licola di Giugliano (Napoli) e si poi ferito alla gola con un coltello. Quando i carabinieri sono giunti in casa era ancora lucido. Poco prima al suo datore di lavoro che era andato nella casa di Licola, perch non lo aveva visto arrivare sul posto di lavoro, aveva detto: “Ho fatto un guaio”. Poi la corsa all’ospedale di Pozzuoli.
La tragedia e’ avvenuta a Licola, localita’ balneare di Giugliano, in un piccolo appartamento sulla spiaggia dove la famiglia di ucraini viveva. Stamattina il datore di lavoro dell’uomo, non vedendolo arrivare al vivaio, e’ andato a casa sua, ha suonato all’appartamento. L’uomo, 39 anni, ucraino, ha aperto la porta: era lordo di sangue. Il datore di lavoro ha capito che c’era un problema, e ha chiamato i carabinieri.
La moglie, 30 anni, e la figlia, di soli quattro anni erano in un lago di sangue, uccise, secondo quanto risulta dai primi accertamenti medico-legali, a colpi di asce. Sono morte nella notte o alle prime luci del mattino. L’uomo aveva ferite di coltello alla gola, che si era autoinferto. E’ stato trasportato all’ospedale di Pozzuoli, dove e’ ricoverato in stato di fermo. Le sue condizioni non sono gravi e i militari stanno aspettando il nulla osta dei medici per ascoltarlo. Non avrebbe detto nulla di quanto successo. Secondo alcune testimonianze dei vicini era una famiglia normale, qualche lite, ma nulla piu’.