I tragici eventi di Genova, ripropongono, ancora una volta, la questione dell’abolizione del pedaggio sulla tangenziale di Napoli. Diverse le iniziative, anche se sporadiche, che si sono succedute negli anni, rispetto a questo problema molto sentito dai napoletani, specialmente in occasione dei diversi aumenti del pedaggio. Una di queste fu lanciata pochi mesi prima delle ultime elezioni amministrative, quando si accennò alla possibilità di consentire il libero passaggio, almeno ai caselli posti sul territorio cittadino, per il transito delle autovetture. Transito per il quale i napoletani da ben 46 anni pagano un oneroso balzello, pure per spostamenti che riguardano piccoli tratti urbani. Danaro che, in tutti questi anni, è finito nelle casse della società concessionaria. E’ assurdo che i napoletani, caso più unico che raro, sull’intero territorio nazionale, siano costretti a pagare un pedaggio per transitare su un tratto di arteria di fatto urbana, impropriamente chiamata “tangenziale”, alla luce del dato che essa notoriamente non “tange” bensì attraversa il capoluogo partenopeo, creando peraltro notevoli intralci anche a diverse uscite dei caselli cittadini, in particolare, nell’area collinare della Città, alle uscite di via Cilea e dell’Arenella, anche per la mancanza di parcheggi d’interscambio e di destinazione che andavano già progettati all’atto della realizzazione. Questo collegamento est-ovest, che va da Capodichino a Pozzuoli, lungo un tracciato di circa 20 km, fu realizzato tra gli anni sessanta e gli inizi degli anni settanta, senza alcun contributo economico da parte dello Stato e degli Enti locali. Da qui la convenzione con l’ANAS, rinnovata attualmente fino al 31 dicembre 2037, all’atto della scadenza dei primi 33 anni della gestione affidata alla società privata. Nel frattempo il pedaggio è lievitato dalle iniziale 150 lire per asse, quando la tangenziale fu inaugurata nel 1972, all’attuale tariffa di un euro tondo per le autovetture e altri veicoli a due assi, con una lievitazione di oltre il 600%. Nel bilancio del 2017 della società, a fronte di 85,3 milioni di transito all’anno, sono riportati ricavi complessivi per 69,6 milioni di euro con ricavi netti, per il solo pedaggio, pari a 66,2 milioni di euro e un utile netto di 7,6 milioni di euro.
Gennaro Capodanno
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