“Le sette Opere della Misericordia” capolavoro pittorico dell’artista Seicentesco conservato a Napoli e realizzato nel 1606 per la Congregazione del Pio Monte della Misericordia, potrebbe essere esposto a Milano nell’ambito dell’Expo 2015. A seguito di questa decisione infuoca la polemica, che in questo momento sta interessando anche la questione Bronzi di Riace all’Expo. Il Vaticano, la Congregazione e il Ministero per i Beni Culturali sono in trattativa per esporla a Milano, poichè dovrebbe costituire un fiore all’occhiello del nostro Paese con le sue eccellenze e le sue particolarità. “È un tentativo di scippo al popolo napoletano “, dichiara il deputato Pd Giovanni Palma, che parla anche di “incuria amministrativa” rivolta al sindaco de Magistris. Ma dov’è il problema? “Personalmente non sono contrario a esporre altrove le nostre opere ma bisogna vedere come, con quali garanzie. Il quadro è già andato quattro volte nel 1900 in prestito, una volta anche a Parigi. Prestare il quadro a Milano comporterebbe – spiega Gianpaolo Leonetti, uno dei governatori della Congregazione nonché sovrintendente del Pio Monte – come contropartita, la creazione di un centro di accoglienza per malati terminali, scopo che è in linea con gli obiettivi della Congregazione Pio Monte, creata quattro anni prima che venisse dipinto il quadro, nel 1602.
Il motivo del prestito risiede nel fatto che il padiglione è dedicato alla ‘fame nel mondo’, e il saziare gli affamati è appunto una delle opere della Misericordia evocate dal Caravaggio.” Dal canto suo Palma sottolinea: “Ha ragione il ministro Dario Franceschini quando sostiene che i visitatori di Expo devono essere invogliati a proseguire il viaggio lungo la penisola alla scoperta delle eccellenze culturali ed enogastrononiche essendo il tema di Expo proprio quello della nutrizione e del cibo, ma mi chiedo quale sarebbe il ritorno per Napoli se le tele venissero trasferite a Milano. Si attivino piuttosto strumenti di che consentano di invogliare i visitatori a percorrere le strade italiane per scoprire gli immensi giacimenti culturali ed ambientali del nostro paese”. Disapprovazione anche per la Presidente Mirella Barracco: «È profondamente sbagliato, per Caravaggio si tratterebbe di una decisione ancora più grave che nel caso dei Bronzi».