Via Umberto I, 69. Né Antonio Di Maio, né la sorella Giovanna, sono presenti quando, di buon mattino, i vigili urbani di Mariglianella con un tecnico di parte aprono i cancelli del terreno di proprietà della famiglia del vicepremier e ministro del Lavoro. Al termine del sopralluogo, il comandante dei vigili, Andrea Mandanti, annuncia: «Abbiamo sequestrato delle aree per la presenza dei rifiuti inerti e abbiamo preso le misure sugli immobili presenti per le verifiche con l’ufficio tecnico». In realtà c’è stato un sequestro parziale su tre aree per abbandono di rifiuti e sono scattati i sigilli per 4 dei 5 manufatti presenti nel terreno di Di Maio. Da Bruxelles Di Maio, reagisce: «Per quello che ne so io di quello che è accaduto stamattina c’è stato questo sopralluogo da parte della municipale di Mariglianella nella campagna di mio padre dove sono stati posti sotto sequestro dei materiali come secchi, bidoni, una carriola, dei calcinacci e un telo in plexiglass. Si stanno facendo accertamenti sugli edifici, sono terreni di mio padre e di sua sorella che vive al Nord». Si schiera Salvini: «Ho mandato un messaggio a Di Maio, oltre ad essere un collega è un amico, lo stanno sottoponendo a un linciaggio mediatico. Io mi fido di Luigi». Toninelli attacca: «E’ giusto fare accertamenti, ma non scadere nel ridicolo». E il leader Beppe Grillo, in una telefonata con il grillino Elio Lannutti: «Ignorateli, tanto si fanno male da soli». E rompe il silenzio Antonio Di Maio, padre del vicepremier: «Le mie responsabilità non possono ricadere sui miei figli. Mio figlio, giustamente, ha preso le distanze dagli errori che ho commesso, ha garantito subito la massima trasparenza presentando tutte le carte. Non si è sottratto alle domande, non ha fatto nulla per favorirmi o nascondere fatti ed ha fatto bene. Lo conosco, è mio figlio, non avrebbe potuto avere altro comportamento perché è una persona onesta. Hanno attaccato Luigi con una ferocia spropositata. Stanno cercando di colpirlo ma lui non ha la minima colpa. Non era a conoscenza di nulla».