Marcello Dell’Utri rinuncia a ricorrere contro l’estradizione in Italia concessa dal governo libanese, ma si appresta invece a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Lo rende noto in un comunicato lo stesso ex senatore, che ribadisce fermo intendimento di tornare in Italia per scontare la pena che mi e’ stata comminata”. Ma frattanto si rivolgera’ ai giudici di Strasburgo contro la sentenza che lo ha riconosciuto colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa.
“Come ho sempre detto, e come confermato dall’evoluzione di questa assurda vicenda -si legge nel comunicato di Dell’Utri- la decisione di recarmi in Libano non e’ stata determinata dall’intendimento di sottrarmi all’esecuzione della pena, posto che, altrimenti, non avrei scelto un Paese legato da un accordo d’estradizione con l’Italia viaggiando con il mio passaporto, e comunicando a tutti col mio telefono cellulare che mi trovavo a Beirut presso l’hotel Phoenicia, cosa che possono testimoniare i numerosi interlocutori compreso il mio ufficio e non escluse anche le intercettazioni che saranno state predisposte al riguardo.
Ad ulteriore riprova di cio’ -prosegue la nota- pur contestando la sentenza pronunciata nei miei confronti, che impugnero’ dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ho chiesto ai miei avvocati libanesi di non frapporre alcuna iniziativa legale che possa risolversi in un motivo di contrasto, o di ritardo, all’esecuzione dell’estradizione, essendo mio fermo intendimento di tornare in Italia per scontare la pena che mi e’ stata comminata”.