A sei giorni dalla scadenza, il decreto sicurezza, fortissimamente voluto da Matteo Salvini, passa con 336 voti favorevoli e 249 contrari. «È una rivoluzione che porta tranquillità, ordine, regole e serenità nelle città italiane» esulta il ministro dell’Interno a sera, «finora sull’immigrazione erano stati fatti solo provvedimenti spot». Il vicepremier promette inoltre che la sua ruspa batterà i Casamonica «sei a zero» e che i membri del clan romano «non avranno più nemmeno gli occhi per piangere». Un’ora di conferenza stampa negli uffici della Lega per sventolare, in tempo per i tiggi della sera, il vessillo che il vicepremier terrà alzato per tutta la campagna elettorale delle Europee. Tiene dunque il patto di scambio tra pacchetto sicurezza e riforma della giustizia (prescrizione inclusa) stretto dai vertici di Lega e M5S. Trasformando in una pura formalità il voto finale sul testo previsto per oggi. Anche grazie ai voti di FI, che ieri hanno detto no alla fiducia «perché contrari a questa alleanza di governo», ma pronti ad approvare un decreto che «va nella direzione del programma del centrodestra», annuncia la capogruppo Gelmini.