Il «bazooka» di cui dispone il nuovo ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno è davvero potente. Claudio De Vincenti, infatti, può far leva su ben 115 miliardi di euro di fondi. «La rinascita del Sud non è una sfida impossibile» spiega, confermando che il nuovo governo vuole prendere davvero di petto la questione-Mezzogiorno. Come? «Scaricando a terra tutto il potenziale che abbiamo accumulato con gli accordi territoriali» risponde. Domanda: “Ministro, intanto vi accusano di aver dato vita a un esecutivo fotocopia. Non solo, ma secondo i critici, lei e Lotti sareste stati promossi solo per far posto alla Boschi. Cosa risponde?” Risposta: «Come ha spiegato il presidente Gentiloni, questo governo parte dall’esperienza riformatrice del governo Renzi per svilupparla. Le modifiche intervenute nella composizione servono a rafforzare il respiro riformatore, a cominciare, se mi è permesso, proprio dalla costituzione del ministero della Coesione territoriale e del Mezzogiorno». Domanda: Altra obiezione: senza portafoglio lei può fare poco, è la solita operazione d’immagine. Risposta: «Se 115 miliardi di euro, tra risorse nazionali ed europee, vi sembrano una immagine… A questo ammontano le risorse nazionali ed europee per la coesione da programmare e far utilizzare al meglio».