Da Oxford alla Cina, da Ercolano a Capri. Si è scatenata una vera e propria gara internazionale per aggiudicarsi la “Biblioteca Amedeo Maiuri” di proprietà del Centro Internazionale per gli Studi Pompeiani dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, attualmente ospitata all’interno della sede del Comune di Pompei.
Alla notizia dello sfratto intimato qualche settimana fa dal Comune di Pompei all’Università Suor Orsola Benincasa si sono attivate le istituzioni culturali di mezzo mondo: dalle Università di Cambridge ed Oxford al Ministro della Cultura cinese. E per fortuna, anche grazie all’intervento del Consiglio Superiore per i Beni Culturali, l’importanza storica e scientifica del fondo librario dedicato ad uno dei massimi archeologi italiani del XX secolo, è stata compresa anche dall’amministrazione comunale di Pompei che sta ora concertando con il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, e con il direttore del Centro Internazionale per gli Studi Pompeiani, Umberto Pappalardo, una nuova collocazione per la Biblioteca ed anche un progetto multimediale di ulteriore valorizzazione.
Il progetto Pompei sul turismo culturale
E intanto proprio quest’anno il Corso di Laurea in Progettazione e gestione del Turismo culturaledell’Università Suor Orsola Benincasa lancia il “Progetto Pompei”, un progetto interdisciplinare di ricerca e formazione sulla valorizzazione del sito archeologico più conosciuto e discusso al mondo.
Gli studenti dei tre anni di corso, matricole incluse, saranno condotti in un percorso interdisciplinare che prevede approfondimenti su diversi aspetti. Ciascun docente del Corso di Laurea (dalla letteratura di viaggio all’economia aziendale, ma anche marketing per i beni culturali, storytelling digitale e molti altri) dedicherà una parte monografica di approfondimento al sito archeologico più conosciuto al mondo, secondo (per numero di visitatori internazionali) solo al Colosseo. “Con questo progetto – spiega Paola Villani, presidente del Corso di Laurea in Progettazione e gestione del turismo culturale – l’Università Suor Orsola Benincasa vuole dare un altro grande segnale di vicinanza e presenza sul territorio, seguendo un percorso già avviato da tempo, che saintegrare ricerca, didattica e anche formazione professionale, un percorso che in questo caso rappresenta un importante laboratorio di studio ma anche una concreta occasione di crescita culturale e professionale per gli studenti, avvicinandoli a temi urgenti, che coinvolgono l’ambito culturale ma anche economico ed occupazionale del proprio territorio”.
Presentazione del progetto
www.unisob.na.it/universita/
La Biblioteca “Amedeo Maiuri”
La biblioteca raccoglie tutta la produzione scientifica e pubblicistica, con relative edizioni in lingua straniera, ed in svariati esemplari di Amedeo Maiuri (Veroli 1886 – Napoli 1963), uno dei massimi archeologi italiani del XX secolo.
Maiuri fu dapprima Direttore della Missione Archeologica Italiana nel Dodecaneso e successivamente Soprintendente alle Antichità di Napoli (1923-1961). Contemporaneamente fu titolare della Cattedra di Archeologia presso il Magistero Suor Orsola Benincasa nonché professore incaricato di Antichità pompeiane ed ercolanesi presso l’Università Federico II di Napoli. Il suo nome resta legato ad intensa attività di scavi e ad un’enorme produzione scientifica concernente centri antichi dell’Egeo (Rodi), dell’Anatolia (Iasos) e soprattutto quelli vesuviani di Pompei, Ercolano e Stabia.
La biblioteca Amedeo Maiuri si compone di diversi nuclei: librario, archivistico-documentario, fotografico e una raccolta di medaglie e premi.
Il nucleo librario si compone di 2194 testi, 1697 estratti e 207 opuscoli. I volumi hanno come oggetto i seguenti argomenti: Archeologia, Letteratura, Storia, Storia dell’Arte Moderna, Religione e Guide turistiche.
Il nucleo archivistico-documentario è formato da un fascicolo che raccoglie il carteggio privato dello studioso. Esso è composto da 93 lettere inviate all’archeologo da ventitre diversi corrispondenti tra i quali degni di nota sono George MacMillan, editore in Londra (45 lettere dal 1927 al 1938); Ernesto Pontieri, Rettore dell’Università di Napoli (2 lettere del 1957); Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti del Ministero dell’Educazione Nazionale poi della Pubblica Istruzione (1930-1958).
Il nucleo fotografico comprende 1190 immagini fotografiche suddivise in 940 fotografie, 48 diapositive e 202 immagini in 109 lastre di vetro.
Le foto riguardano le seguenti località: Pompei 368 foto (1870-1962); Ercolano 163 foto (1927-1955); Napoli 21 foto (1913-1976); Campi Flegrei 277 foto (1908-1976); Liternum 23 foto (1934-1958); Museo Archeologico Nazionale di Napoli 54 foto; Palazzo Reale di Napoli 5 foto (1943); Benevento 1 foto; a queste vanno aggiunte 28 foto private di Amedeo Maiuri (1937-1962). Le lastre fotografiche e le diapositive si riferiscono ai siti di Pompei ed Ercolano e sono datate probabilmente tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60.
Il Fondo è arricchito da una serie di premi conferiti all’illustre archeologo: 21 medaglie ricevute negli anni 1916-1962 e assegnate da istituzioni quali l’Università di Parigi, l’Ordine dei cavalieri di Rodi, la Società Reale di Napoli; 4 targhe ricevute negli anni 1920-1962 da enti e istituzioni quali l’Accademia Nazionale dei Lincei e la Wisconsin Academy of Science, Arts and Letters; 1 scultura in pietra vulcanica conferita dall’Ente per il Turismo di Palermo.
Il Fondo comprende inoltre 101 pagine di scritti della figlia Bianca e 17 lettere appartenenti alla sua corrispondenza con lo scrittore Carlo Belli (1978-1982).
Dell’intero fondo circa 350 libri e 6 taccuini andrebbero ancora restaurati per arrestare il degrado causato dall’usura, dai tarli e dall’umidità; infatti quasi tutto il fondo era stato custodito per decenni in una stanza umida del Palazzo Reale di Napoli.
Tutto il materiale librario, cartaceo e fotografico è stato inventariato, catalogato e informatizzato (nel caso della documentazione cartacea e fotografica), cioè acquisito al computer tramite scanner e inserito all’interno di uno o più databases affiancando il file d’immagine o di testo, ottenuto dalla scansione, ad una scheda descrittiva del documento.
L’intero Fondo è stato oggetto di vincolo archivistico (Soprintendenza Archivistica della Campania prot. num. 1152 del 20.4.2005).
L’archivio è stato ordinato, studiato e catalogato ed è sfociato in una pubblicazione in forma di libro: Umberto Pappalardo – Rosaria Ciardiello (a cura di), “Il Fondo Bibliografico di Amedeo Maiuri. Libri carteggi e cimeli di un grande archeologo”(L’Orientale Editrice), con prefazione di Francesco De Sanctis.