Con la vittoria del sì al referendum “nascerebbe il PdR, il partito di Renzi. Tra i 2 e i 3 milioni di nostri elettori si sono silenziosamente scissi dal Pd, e il sentimento di estraneità crescerebbe. Di più non le so dire. Non ho né l’età né la volontà di fondare altri partiti”. Lo dice Massimo D’Alema al ‘Corriere della sera’. “Dopo il referendum ho intenzione di tornare ai miei studi brussellesi, quindi non mi occuperei di politica italiana”, aggiunge tra le altre cose l’ex premier che dice: “E’ Renzi che si è posto fuori dai valori del Pd. Eppure votò No anche lui nel 2005 contro la riforma Berlusconi che prevedeva abolizione del bicameralismo e riduzione dei parlamentari”. D’Alema ragiona, tra l’altro, su una vittoria del no e delle scelte di Renzi: “Non credo che si debba dimettere” e “se restasse a Palazzo Chigi con più capacità di ascolto e meno arroganza potrebbe persino creare le condizioni per rilanciarsi”.