Un totale di 20.424.935 visitatori. Per un introito complessivo pari a 113 milioni di euro (la cifra esatta è 113.332.457,457 euro). Parliamo dei 30 siti museali italiani più visitati. Dati relativi al 2013 (ultimo anno disponibile) e forniti dal ministero dei Beni Culturali. Un elenco che comprende il Colosseo, passa per Pompei, Ercolano, Ostia Antica, Paestum, e termina con i musei di Firenze, Torino, Venezia, Roma, Milano. E ancora: Villa Adriana a Tivoli, le Grotte di Catullo a Sirmione. Il posto più visitato è il circuito archeologico «Colosseo, Foro Romano e Palatino» a Roma (visitatori: 5.625.219/ introiti: 39.657.672,00.
Al trentesimo posto il Museo Nazionale del Bargello, a Firenze (visitatori: 207.240/ introiti: 473.902,00). Dati in chiaroscuro, tra ombre e luci (forse inaspettate): il trend dei visitatori è in crescita. Nel 2012 i turisti furono infatti un milione in meno rispetto al 2013: ovvero 19.341.180, per un «fatturato» di 104.527.696 milioni di euro, all’incirca lo stesso incasso del 2011 ( 104.890.100) che però vide un maggior numero di biglietti staccati: 20.657.785.
Certo, le ombre restano. E riguardano soprattutto la mancata valorizzazione del tesoro incalcolabile dei beni artistici italiani. Fa uno strano effetto pensare che il Louvre, per stare al 2013, abbia conteggiato 9 milioni di visitatori. La metà, all’incirca, del totale dei turisti entrati nei nostri 30 musei più visti.