Di LAURA BERCIOUX
Dopo Cucchi, la sentenza che ha assolto i boss per le minacce a Roberto Saviano e Rosaria Capacchione. Decisioni che hanno colpito l’opinione pubblica e anche Vincenzo Siniscalchi, giurista ed ex parlamentare della sinistra.
Una sentenza “all’italiana” come la definisce Saviano?
“Sono sentenze che indubbiamente non coincidono con le logiche e le aspettative dell’opinione pubblica, anche quella più qualificata. Però bisogna distinguere da caso in caso. Certamente la sentenza che riguarda le minacce rivolte a Roberto Saviano e alla Capacchione, ribalta le richieste del Pubblico Ministero. Qui bisogna porsi un interrogativo. E’ fisiologico che le richieste del Pm non necessariamente debbano essere seguite dai giudici. fa parte della dialettica giudiziaria. Ma qual è il momento giusto per verificare se non vi sia stato un vuoto di “giustizia sostanziale” rispetto alla giustizia formale? Da un lato abbiamo le motivazioni addotte dai Pm per la condanna anche per i boss, dall’altro abbiamo l’attesa delle motivazioni della sentenza del Tribunale che li ha invece assolti. Prima di esprimerci dobbiamo leggere gli atti di questa che appare una singolare scissione di responsabilità, tanto più l’avvocato è stato condannato l’applicazione dell’articolo 7 che contiene un’aggravante quando il reato è commesso per rafforzare l’associazione camorristica di provenienza. Mentre per Bidognetti e Iovine, quest’ultimo mi pare in fase di “pentimento”, c’è stata una assoluzione pronunziata per non aver commesso il fatto. Ma quale fatto non è stato commesso? Il fatto di avere dato mandato al proprio legale di leggere ad alta voce e quindi trasformare in un proclama questa attività legittima di ricusazione ma che ha avuto, secondo l’accusa, i toni di un proclama? Se non c’è il fatto l’assoluzione ha una sua ragionevolezza, se invece il fatto è inteso come un’iniziativa autonoma dell’avvocato, mi pare un po’ discutibile”.
Eppure ci sono le firme dei boss Bidognetti e Iovine su quel documento
“L’istituto della ricusazione appartiene all’iniziativa diretta dell’imputato, quindi le firme ci volevano. L’avvocato avrebbe dovuto depositare solamente l’istanza. Invece l’avrebbe enfatizzata. E’ stata, in sostanza, un’iniziativa dell’avvocato. Occorre attendere le motivazioni per capire meglio e prima di definire questa una sentenza all’italiana. E comprensibile la parziale insoddisfazione di Roberto Saviano che, evidentemente, aveva adottato il diritto di promuovere l’azione penale, cioè di fare la querela, di fare la denuncia, non solo per diffamazione ma proprio perchè l’avvocato aveva agito per un mandato specifico. Ma, senza leggere le carte, da giurista posso solo esprimere la sorpresa e aspettare le decisioni del Pm”.,
Il caso Cucchi è da più parti stato definito sconcertante. Cosa ne pensa
“Più che l’assoluzione è sconcertante il fatto che sia stata riconosciuta una carenza assoluta delle indagini. Cucchi è morto mentre era nelle mani dello Stato. E’ già successo in passato. e penso al caso Aldovrandi dove c’è voluta la pazienza e l’impegno della mamma del ragazzo per arrivare alla verità. Ce ne occupammo anche in Parlamento. Qui ci è voluta la civile ma forte azione della sorella di Cucchi e della famiglia e dell’avvocato stesso, per arrivare all’annuncio di nuove indagini da parte del Procuratore della Repubblica di Roma. Un’implicita ammissione che ci sono stati errori. Mi domando, però, che cosa sarebbe successo se non si fosse mantenuta viva l’attenzione su questo caso? In questo momento ricordo il caso di Alberto Buonocotto che, alla fine degli anni Settanta, venne accusato di essere un fiancheggiatore dei terroristi e che, dopo la liberazione, si suicidò”
Colpa anche delle condizioni critiche delle carceri italiane?
“E’ chiaro che ci sono situazioni critiche sulle quali intervenire. Bisognerebbe istituire una maggiore “trasparenza della detenzione” per assicurare la massima sicurezza ai detenuti. E’ l’Abc”.
Il governo sembra distrarsi oppure ha allentato la presa sulla lotta alle mafie? Manca una legge sull’antiriciclaggio in Europa eppure avevamo il semestre europeo per proporla.
“Questo è uno strano Paese perché si è istituito un Commissario per l’Anticorruzione anche se io penso che il vero Commissario siano le leggi. Mi domando perchè la legge che si è occupata dell’adeguamento alle normative europee europee in materia di anti corruzione, abbia per esempio depotenziato il reato di concussione. La concussione era regolata dall’’articolo 317 del Codice Penale: è l’estorsione del Pubblico Ufficiale nei confronti del cittadino, dell’imprenditore. Invece si è distinto e si è scomposto l’articolo 317. Perché si è scomposta la norma a me non è ancora chiaro. La legge Severino, modificando la parte dell’articolo 317, ha prodotto ancora una volta un affievolimento dei mezzi tecnici e penali per reprimere concussione e corruzione. L’altro elemento di indebolimento è nella possibilità di far ricorso ad intercettazioni. Eppure, attualmente, la delinquenza, i fatgti di sangue, sono in calo, aumentano invece i reati finanziari globali. E ci vogliono interventi preventivi a livello internazionale per combattere questi fenomeni”.
Perché non si interviene?
“Perché c’è una resistenza internazionale e non aiuta certamente l’indebolimento della politica”.