Al via l’intesa per assicurare servizi di assistenza specialistica nel settore delle certificazioni e dei sistemi di qualità alle aziende campane dell’aerospazio
Quanto conta la filiera produttiva aerospaziale, al netto dell’emergenza Covid, per l’economia della Campania? Basta recuperare i Report più affidabilidi uno o due anni fa, che parlano di un ruolo di primissimo piano sia in termini di presenza industriale che per l’elevato contenuto delle conoscenze tecnologiche coinvolte nei processi produttivi. Vi si può leggere che la Campania dispone di eccellenze manifatturiere che compongono un polo tecnologico specializzato nella produzione, trasformazione e manutenzione di aeromobili, con quasi dodicimila addetti, pari poco meno di un quarto del totale italiano.
Prima della pandemia, le esportazioni di settore risultano pari a 1.147 milioni, vale a dire il 12,1% dell’export manifatturiero della regione. Significativa la proiezione di Srm, il centro studi di Intesa Sanpaolo, che risale al marzo 2016:ogni 100 euro investite nella filiera regionale dell’aerospazio generano 38,2 euro di Pil in Campania e 61,8 euro all’esterno.
E’ a questi numeri che il sistema delle imprese di settore aspira a tornare, prendendo le misure all’effetto Covid che è stato devastante come una tempesta. Ma bisogna aggiungere che, se le previsioni di fatturato 2020, a livello meridionale, restano poco confortanti (Srm prevede un range negativo che sta tra – 9,2% e – 16,5%), il rimbalzo atteso per il 2021 varia tra + 4% e + 7,1% (non così lontano dalla aspettativa nazionale posizionata tra + 5% e + 8,2%).
“Ma le sfide competitive del futuro prossimo – spiega il professor Luigi Carrino, presidente del DAC – Distretto Aerospaziale della Campania – richiedono una molteplicità di strumenti e iniziative per fare in modo che il post Covid, previsto per questo settore non prima del 2022, non trovi le nostre imprese come erano in fase di lockdown. Bisogna invece fare in modo che in quel momento le aziende aerospaziali siano ben collocate sulla frontiera della innovazione tecnologica e organizzativa. In questo periodo bisognerà anche rafforzare le certificazioni e i sistemi di qualità delle nostre imprese”.
Ed è con questo spirito che il raggruppamento che dal maggio del 2012 riunisce i protagonisti del settore in ambito regionale (vi figurano, tra gli altri, realtà di primario livello scientifico come Cira, Cnr, Enea, Fondazione Formit e le cinque Università campane con corsi di ingegneria) ha stabilito un’intesa con il RINA, il maggior ente di certificazione nazionale.
Obiettivo? “Assicurare adeguata assistenza – continua Carrino – ai 160 soggetti aderenti in materia di certificazione di qualità, presupposto indispensabile per operare in modo più efficace ed efficiente”.
Nasce così l’intesa con RINA, una multinazionale con quasi centosessant’anni di esperienza in una vasta gamma di settori industriali, con una rete globale di 3.900 professionisti che operano su 200 uffici in 70 paesi, supportando gli operatori del mercato durante l’intero ciclo di vita dei loro progetti. Tra gli altri servizi, spiccano proprio quelli di certificazione che forniscono una garanzia indipendente di conformità ai principali standard normativi, al fine di tutelare le imprese in tutti gli aspetti di progetti, operazioni, logistica e normativa.
Al centro dell’attenzione dell’intesa DAC/RINA c’è in particolare il sistema di gestione ISO 0001:2015 ed EN 9100:2018. La ISO 9001:2015 è una norma riconosciuta a livello internazionale per la creazione, implementazione e gestione di un sistema di gestione della qualità per qualsiasi azienda. A sua volta La EN 9100:2018 è la norma europea che descrive come garantire un sistema di qualità per il settore aeronautico e stabilisce in particolare i requisiti per le organizzazioni che operano nel settore della revisione e manutenzione dell’aeronautica.
Il primo incontro volto a illustrare la firma della convenzione tra DAC e l’ente di certificazione si è svolto venerdì 9 ottobre presso la Confindustria di Caserta. Introdotto e moderato da Paolo Bellomia, dell’itesa DAC/RINA hanno parlato il presidente Carrino; Antonio Paolella, Certification Training Manager di Rina; Antonio De Lorenzo, Responsabile Divisione Sistemi di pilotaggio remoto di Rina; Gianluca De Fraia, Responsabile Ufficio RINA di Napoli; il generale ispettore capo Francesco Langella, Senior expertmilitary; Antonella Licata, Servizi di certificazione Dac. Andrea Esposito, amministratore unico di Laer Spa e vice presidente Confindustria Benevento, ha partecipato al dibattito portando il punto di vista delle aziende del settore con un intervento su “La visione del mondo dell’impresa”.