Spesso la condizione di vita di strada porta le persone a vivere in un contesto di debolezza e fragilità. Gli insufficienti mezzi di sostentamento, le precarie condizioni di igiene personale, a cui si associano altri tipi di problematiche legate a varie forme di dipendenza, nonché a disturbi psicofisici, si accompagnano ad una perdita di contatti relazionali e familiari che finiscono col creare una condizione di isolamento, perdita di fiducia, ed una difficoltà di interazione col mondo circostante, persino quando si tratta di dover accedere ai servizi essenziali. Ecco perché nasce “On the Road – Il camper della speranza”, una idea semplice e spontanea volta ad offrire sostegno alle persone che vivono in situazioni di disagio e con lo scopo di fornire loro un ausilio di carattere sociale, psicologico, medico e legale.
Sorto per supportare le tante situazioni di necessità venutesi a creare a seguito del dirompente fenomeno dell’immigrazione si è esteso a tutti coloro che oggi vivono delle difficoltà di carattere assistenziale. Il progetto nasce in Calabria, nella solidale Crotone, ed è divenuto possibile grazie all’aiuto di coloro che hanno creduto e credono ancora nella solidarietà. Il sito www.camperdellasperanza.it permette di conoscere più da vicino questa realtà.
Lidia Bauckneht, presidente della Cooperativa Kroton Community che gestisce formalmente il progetto da circa cinque anni spiega che “On the road è una iniziativa nata dalla collaborazione tra la Caritas di Santa Rita, la Caritas diocesana e la cooperativa sociale Kroton. Si tratta di un’attività che si svolge con l’ausilio di un camper, allestito ad unità di strada, che ogni sera offre beni di prima necessità (piatti caldi), a coloro che sono privi di dimora. Il servizio è svolto da volontari che, a rotazione, si recano per la città a tendere la mano alle persone che vivono in condizione di marginalità. I piatti caldi sono preparati da famiglie crotonesi, mentre i commercianti della città donano dolcetti, pizzette, calzoni, pane, da offrire la sera”.
Quando e come nasce l’idea di dar vita a questa iniziativa?
“E’ un progetto nato per rispondere ad una esigenza presente nel territorio crotonese, ovvero l’elevata presenza di stranieri che vivono per strada privi di ogni mezzo di sussistenza. Inizialmente le persone che si recavano al camper erano solo immigrati, oggi ci sono anche tanti italiani che chiedono un pasto caldo”.
Portare avanti un progetto di questo tipo ha comportato delle difficoltà perché richiede una certa preparazione, voi come le avete superate?
“Sin da subito, siamo riusciti a coinvolgere tanti volontari, commercianti e parrocchie; grazie a loro abbiamo superato le varie difficoltà di natura organizzativa. On the road può essere definita una esperienza di volontariato unica per Crotone, perché riesce a coinvolgere molte persone e parti sociali differenti. Siamo all’incirca 140 operatori, che si turnano ogni giorno. Il camper parte tutte le sere da Santa Rita alle ore 19.00 con 4 volontari, un autista e un responsabile”.
Svolgere questo tipo di operosità comporta dei disagi ma allo stesso tempo regala tante soddisfazioni.
“La strada è un luogo dove possono verificarsi diversi imprevisti (dai piccoli litigi tra utenti alla mancanza di cibo a sufficienza se si considera l’elevato numero di persone presenti), ma con l’aiuto della Divina Provvidenza, siamo riusciti a superarli senza difficoltà. On the road è una esperienza arricchente, una esperienza di volontariato con la “V” maiuscola che ti permette di ricevere tanta gratitudine, ti fa sentire utile per gli altri. La relazione che si instaura con i vari beneficiari, nell’umiltà, ti aiuta a crescere”.
Questa attività interessa la cittadinanza intera ed questo che la rende ancora più esemplare ed ammirevole.
“On the road coinvolge tutta la città di Crotone, ed è una testimonianza concreta di come questa sia una città accogliente, generosa e solidale; anche le istituzioni ci sostengono nelle varie iniziative”.
Ecco una storia che arriva dal Sud, una testimonianza di vita volta alla tutela dell’essere umano che ci fa comprendere quanto sia importante lo strumento della riattivazione della rete sociale per migliorare noi stessi e gli altri.
Felice di essere uno di voi. Cucinare è un divertimento, farlo per aiutare chi sta peggio di noi è una gioia