di LAURA BERCIOUX
In arrivo nuove tasse per i siciliani. Con l’approvazione di una legge molto gravosa relativo a un mutuo da 1 miliardo e 776 milioni per pagare l’indebitamento, si sono espressi 37 deputati dell’ARS del centrosinistra con 3 voti contrari e un solo astenuti. Per poter pagare le rate del mutuo ci vorranno 30 anni e tutto a carico delle imprese e dei cittadini siciliani. Ieri il sistema informatico è andato in tilt e così i deputati hanno votato con le palline e il voto segreto ha ottenuto 38 voti contro i 22. Il mutuo sarà erogato dalla Cassa Depositi e Prestiti ma non è ancora certo poiché la Cassa ha bloccato tre mutui alla Regione: il primo di 370 milioni di euro è fermo dal 2013, poi ce ne sono altri due in favore dei Comuni dell’Isola bloccato lo scorso anno: uno da 90 milioni di euro e il secondo da 45 milioni di euro.
Nel 2014 lo Stato ha congelato anche un mutuo in favore dei Comuni pari a circa 360 milioni di euro ed è qui che si rende necessario il nuovo mutuo da un miliardo e 776 milioni di euro. Ovviamente non sono mancate le polemiche sulla questione, Nello Musumeci per il centrodestra ha ricordato l’atteggiamento strano del Presidente Crocetta che lo scorso anno ha rinunciato. agli effetti positivi di contenziosi tra Stato e Regione: la sentenza della Corte Costituzionale del 2014 diede ragione alla Sicilia riguardo la territorializzazione delle imposte. Con l’applicazione di questa sentenza, la Regione avrebbe incassato 10 miliardi di euro accollandosi però , il pagamento dei docenti, i 2,2 miliardi di euro che Roma eroga ogni anno per la sanità, università e qualcosa ancora: la regione avrebbe comunque guadagnato tra dare e avere due miliardi e avrebbe potuto risanare i conti. A sottolineare l’importanza di questa sentenza della Cassazione è l’assessore Alessandro Baccei che ha ricordato che il “buco di 3,5 miliardi di euro, arriva da gestioni passate” e che ne chiede l’applicazione: questo in netta contraddizione con Crocetta che 4 anni fa ha firmato un accordo con il governo Renzi: un accordo sciagurato a detta dell’ex assessore al bilancio Franco Piro. Continua Baccei contestando il fatto che la Regione “non può più sostenere la spesa della Forestale e per gli 80 mila precari sparsi tra Regione e Comuni dell’Isola: anche se tutte queste spese a carico del bilancio regionale, la Regione le ha adottate di concerto con lo Stato”. Il centro destra invece ha ricordato che negli ultimi tre anni sono stati “scippati” alla Sicilia 5 miliardi di euro. In attesa che Crocetta e Baccei incontrino nei prossimi giorni a Roma il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio, la situazione resta molto critica.