Rendere fabbriche, capannoni e cantieri, sia esternamente che internamente, luoghi aperti all’arte e alla bellezza e in grado di stimolare la creatività di chi vi lavora.
E’ questo l’obiettivo di Inward – Osservatorio sulla Creatività Urbana – che lancia il progetto #StreetArtFactory
La street art in Italia è un fenomeno artistico ancora non troppo conosciuto nella sua complessità, che tuttavia dà lavoro a quasi un migliaio di persone tra artisti, galleristi, operatori, esperti d’arte e consulenti in marketing, comunicazione ed eventi.
Questi tipo di arte e’ anche stata scelta da diverse aziende per raccontarsi, per ridisegnare i prodotti, per integrare ed armonizzare la loro presenza nel paesaggio urbano e non, per campagne di marketing e comunicazione, oltre ad implementare d’arte le proprie strutture. Tra queste figurano grandi realtà come Coca Cola, Nike, Luis Vuitton, Ceres, Branca, Smart, Lacoste, Perrier, Furla, Goodyear, Renault, Fiat, Peugeot, Ikea, Google, Hyunday, Skoda, Pirelli, Hogan, Nissan, Carpisa, Gatorade, McDonald, Cavalli, Hot Wheels, Toyota e ArTribune e agenzie di pubblicità come Ogilvy, Armando Testa, Grey e McCann.
La street art piace molto anche ai costruttori, con il presidente dell’Ance Claudio De Albertis che nella sua veste di presidente della Triennale ha sempre supportato iniziative legate alla creatività urbana, nonche’ al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e ai quattro candidati alla presidenza di Confindustria Vincenzo Boccia, Marco Bonometti, Aurelio Regina e Alberto Vacchi. Boccia ha addirittura scelto di avere le facciate dello stabilimento delle Arti Grafiche Boccia di Salerno dipinte dai più importanti street artisti internazionali.
“Abbiamo scelto di lanciare questo progetto – dichiara il coordinatore del progetto Roberto Race – perché sta crescendo sempre più la volontà negli imprenditori illuminati di creare fabbriche modello nelle quali la creatività e la bellezza possono convivere con l’innovazione dell’industria 4.0 e la tradizione del saper fare delle nostre maestranze. Le aziende, con un budget per nulla impossibile, hanno l’opportunità di divenire dei nuovi mecenati”.
“Nel nostro Paese – continua Race – ci sono aziende, spesso eccellenti, o cantieri per grandi opere pubbliche, insediati ad esempio nel mezzo di paesaggi agricoli. Il progetto si indirizza anche a queste realtà, prevedendo l’affiancamento a unità produttive, reti di imprese o aree industriali nella realizzazione di piani che abbiano l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale degli insediamenti”.