Apprendiamo con sollievo la notizia della scarcerazione delle tre persone arrestate la sera del 14 giugno a piazza Bellini.
Quanto accaduto non nasce a caso. È il frutto di un clima di tensione generato in questi mesi dal richiamo a politiche securitarie, che criminalizzano la ripresa della vita della città e di cui sono vittime gli individui e le collettività, con le stesse Forze dell’Ordine che si trovano a dover gestire campi di azione diversi e imprevedibili.
Abbiamo assistito, già prima della Fase 2, a toni intrisi di aggressività e criminalizzazione di comportamenti individuali. A minacce di durature sospensioni delle libertà costituzionali, propagandate come stato di eccezione.
Ancora, abbiamo assistito, durante la Fase 2, a un continuo e insistente richiamo a politiche di repressione e alla costruzione di un brutto clima in città. A ordinanze e decreti tesi a sopraffare l’autonomia comunale nella gestione del territorio. Dai mercati ai parchi cittadini, dalle strade alle piazze e alle aree sportive, dai locali commerciali alle unità di vicinato, dagli studi professionali fino agli ambulatori medici. Intervenendo su ciò che dovrebbe garantire la ripresa della vita in città a colpi di limitazioni e di divieti, basati prevalentemente sulla costruzione di un clima da caccia al “colpevole”. A questa politica si sono accodati strumenti di propaganda mediatica che hanno riportato tutto nei termini di una campagna che si è concentrata sulla “movida”.
Ma non è la “movida” il tema, nella ormai Fase 3, quanto, piuttosto, la ripresa della città. La vita di una città complessa e piena di sofferenze ed energie. Una città vulcanica che appare essere anche di questi tempi una grande pentola a pressione con il rischio di una esplosione incontrollata. Il tema è la ripartenza, dopo aver assistito a un tracollo economico, a un’interruzione dei flussi turistici, a un indebolimento complessivo delle fasce sociali.
demA ritiene che tutti oggi debbano collaborare alla rinascita della città, evitando inutili conflitti e facendo, anzi, della crisi sociale un’opportunità di rilancio per una società più giusta e con minori disuguaglianze. Napoli ha mostrato la sua parte migliore nella dimensione collettiva, nel fermento culturale, nell’incremento del turismo, nei riconoscimenti internazionali, nella mescolanza delle anime che l’hanno attraversata, nell’esser diventata set esclusivo di produzioni cinematografiche per la sua bellezza e vitalità, nei giovani che non sono i colpevoli nella crisi ma la grande risorsa di Napoli.
Il brutto clima dei giorni scorsi è, per demA, la causa principale di quanto accaduto la sera del 14 giugno. È l’immagine del lanciafiamme contro la vitalità della città. Le istituzioni tutte si devono far carico di questo clima.
Il movimento demA , da sempre impegnato nella tutela dei diritti essenziali delle persone, auspica che si faccia quanto prima chiarezza sull’accaduto. Confida nell’equilibrio della magistratura e che questo clima, frutto di una politica del lanciafiamme, cessi quanto prima. Riteniamo sbagliate e pericolose le decisioni di restringere gli spazi di agibilità della nostra città, così come siamo preoccupati di un clima di contrapposizione tra cittadini e forze di polizia che invece insieme devono affrontare un periodo così difficile nel bene comune della nostra città.